Un quadro su cui riflettere e sul quale intervenire subito, perché diffuso e complesso: quello che interessa le persone autrici di reato con problemi di salute mentale negli istituti penitenziari, un tema delicato e attuale. Secondo Irma Conti, vicepresidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma e Componente del Collegio del garante nazionale per le persone private della libertà, occorre una risposta adeguata che contemperi le esigenze detentive con quelle trattamentali
Proprio in questo contesto si inserisce il progetto pilota veneto del Centro per la Profilazione ed Analisi Criminologica (CePAC), che ora diventa un modello per le altre Regioni, proponendosi come ponte tra le diverse realtà sanitarie e giudiziarie che facilita la comunicazione e la cooperazione tra i vari attori coinvolti.
Irma Conti l’abbiamo sentita ai microfoni di Mondosanità, dopo il suo intervento al convegno “Psichiatria e Giustizia al servizio della società” organizzato il 7 maggio da Motore Sanità all’Hotel Nazionale di Roma in collaborazione con il CePAC.
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