Robert Francis Prevost, Papa Leone XIV, è il primo americano. I messaggi del ministro Schillaci e del presidente Fnomceo
«La pace sia con tutti voi», il primo saluto commosso ai fedeli a San Pietro
La fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina annuncia ai fedeli di tutto il mondo che è stato eletto un nuovo Vescovo di Roma, successore di Pietro. Sotto le volte affrescate da Michelangelo pochi minuti prima il Conclave ha ottenuto con oltre i due terzi dei Cardinali votanti il nome del nuovo Papa. Il nome del nuovo Papa è stato pronunciato dopo l’”Habemus Papam” dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro dal cardinale protodiacono, il francese Dominique Mamberti.
In base a quanto stabilito e normato dall’Ordo rituum Conclavis e dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, un cardinale presente nella Cappella Sistina ha raggiunto la maggioranza richiesta, e dunque l’elezione è avvenuta canonicamente. Il primo dei cardinali per ordine e anzianità, ha chiesto, in latino, il consenso dell’eletto con le seguenti parole: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. E appena ricevuto il consenso, gli ha posto la domanda: “Come vuoi essere chiamato?”. Allora il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due cerimonieri, ha redatto un documento che attesta l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto.
E’ la lingua latina da secoli a scandire i momenti decisivi dell’elezione del Papa.
Il Conclave, specifica la Costituzione Universi Dominici Gregis, si conclude dopo che il nuovo Papa dà l’assenso alla sua elezione, “a meno che Egli disponga diversamente”. Quindi possono entrare in Cappella Sistina il sostituto della Segreteria di Stato, il segretario per i Rapporti con gli Stati e chiunque altro debba trattare con il Pontefice eletto le cose al momento necessarie.
Concluso il rito di accettazione, sono state bruciate tutte le schede e le altre scritture usate per l’elezione e la fumata bianca ha attestato che è stato eletto un nuovo Pontefice. Mentre i fedeli in Piazza San Pietro applaudono il nuovo Papa Leone XIV.
Papa, Schillaci: auguri e felicitazioni a Leone XIV
“I miei auguri e le mie felicitazioni a Papa Leone XIV. ‘La pace sia con tutti voi. Costruiamo ponti per essere un popolo in pace’. Con queste parole potenti il nuovo Pontefice ha già conquistato i cuori di milioni di fedeli e non fedeli e dato un messaggio di speranza e di luce a tutta l’umanità. Il mio augurio più sincero al nuovo Pontefice che ha subito voluto manifestare la vicinanza della Chiesa alle persone che soffrono”, è quanto ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Anelli: i medici condividono il richiamo alla pace
e alla costruzione di ponti tra le persone
Nel suo discorso di saluto ai fedeli, Papa Leone XIV ha indicato la pace come fondamento della sua missione. Un richiamo che ha trovato immediata eco in molti settori della società. Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ha sottolineato l’importanza di questo annuncio, evidenziando tra l’altro il ruolo dei medici come operatori di pace, proprio per la loro funzione di cura e sollievo della sofferenza, sempre nel rispetto della dignità di ogni individuo.
“Medici custodi della pace attraverso la cura”
“I medici sono i primi operatori di pace”, ha dichiarato Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, commentando l’elezione del nuovo Pontefice ai microfoni del Tg Sanità. Un’affermazione che va oltre il semplice significato simbolico: l’esercizio della medicina non è solo una questione di competenze tecniche, ma rappresenta una forma di servizio umanitario, di ascolto e di attenzione verso i più fragili. La cura della persona è un atto di costruzione sociale, un mezzo per riportare equilibrio e giustizia nelle comunità, soprattutto tra i più vulnerabili. L’impegno dei medici nel garantire accesso alle cure, nel promuovere la prevenzione e nel difendere il principio della dignità umana si allinea perfettamente con il messaggio di Papa Leone XIV. Oltre alla pace, il nuovo Pontefice ha insistito sull’importanza del dialogo e sulla costruzione di ponti tra le comunità. Un tema che, a sua volta, rispecchia i valori fondamentali della professione medico-chirurgica. “La comunicazione e la relazione con il malato rappresenta la parte nobile della nostra professione”, ha sottolineato il presidente Anelli, ribadendo il ruolo strategico della sanità non solo nella cura, ma anche nella costruzione di relazioni umane e istituzionali.
L’eredità di Papa Francesco
Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha voluto ricordare il suo predecessore, Papa Francesco, e soprattutto la sua attenzione agli ultimi e ai poveri. Durante il suo Pontificato, Papa Francesco ha più volte rivolto parole di sostegno e incoraggiamento ai medici e agli operatori sanitari, esortandoli a mantenere viva la missione di servizio e solidarietà. L’eredità lasciata da Papa Francesco in questo ambito è preziosa e Leone XIV sembra voler proseguire sulla stessa strada, riaffermando il ruolo centrale della compassione, della giustizia sociale e della cura degli emarginati. Nel concludere il suo intervento, Anelli ha espresso gli auguri al Santo Padre Leone XIV, sottolineando l’importanza di creare le condizioni per una pace che sia “disarmata e disarmante”. Un concetto profondo, che va oltre la retorica politica o religiosa: significa costruire un mondo in cui il rispetto e la dignità siano priorità universali.