Gli ordini territoriali delle professioni sanitarie e socio-sanitarie hanno stilato un documento congiunto per sollecitare una maggiore attenzione sul fenomeno della violenza ai danni degli operatori. L’obiettivo è quello di sollecitare una maggiore attenzione sul fenomeno della violenza ai danni degli operatori e di proteggerli dalla demotivazione e dai fattori che possono spingerli ad abbandonare il lavoro
Nei giorni scorsi, in occasione del 12 marzo, giorno in cui si è celebrata per la terza volta la giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, gli ordini territoriali delle professioni sanitarie e socio-sanitarie – medici e odontoiatri, assistenti sociali, farmacisti, ostetriche, infermieri e infermieri pediatrici, psicologi, professioni sanitarie tecniche, fisioterapisti, biologi e veterinari – hanno stilato un documento congiunto per sollecitare una maggiore attenzione sul fenomeno della violenza ai danni degli operatori.
L’obiettivo è sostenere i professionisti delle cure proteggendoli dalla demotivazione e dai fattori che possono spingerli ad abbandonare il lavoro, elaborando delle linee guida rivolte a istituzioni e organizzazioni sanitarie e sensibilizzandole a prendersi adeguatamente cura degli operatori, con lo scopo di tutelare il sistema sanitario nel suo insieme.
Il testo è stato preparato da un gruppo di lavoro che si è costituito nel 2022 tra gli ordini delle professioni sanitarie e sociali su “Benessere degli operatori sanitari e contrasto allo stress lavoro correlato e al burn-out”.
Il gruppo di lavoro ha il compito di studiare il disagio degli operatori sanitari e sociali e proporre soluzioni sia sul versante del supporto psicologico personale sia in termini di riorganizzazione complessiva dell’attività.
Fra le proposte avanzate: la messa in atto di strategie organizzative e strutturali volte a mitigare i rischi, l’applicazione di pene adeguate per le aggressioni, la formazione degli operatori all’auto-protezione e alla relazione, l’incentivazione a segnalare prontamente gli episodi subiti attraverso un migliore coordinamento con le forze dell’ordine, il sostegno agli operatori vittime di violenza. Il documento è stato firmato dal gruppo inter-Ordini, rappresentato dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Torino, Ordine Assistenti sociali del Piemonte, Ordine dei Medici veterinari della Provincia di Torino, Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di Torino, Asti e Cuneo, Alessandra e Aosta, Ordine delle Professioni infermieristiche di Torino, Ordine degli Psicologi del Piemonte, Ordine TSRM-PSTRP di Torino, Aosta, Alessandria, Asti.
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