Gli esperti lanciano l’allarme sulla variante ipermutata Ba.2.87.1, con oltre 100 mutazioni, mentre il mondo tiene sotto stretta osservazione la situazione in evoluzione
Sudafrica, 2 febbraio 2024 – Una nuova variante del Covid-19, identificata come Ba.2.87.1, ha fatto la sua comparsa sulla scena internazionale, innescando preoccupazioni tra gli esperti e i ricercatori. La scoperta è stata effettuata dallo stesso gruppo di scienziati che ha individuato per la prima volta la variante Omicron, e il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha guidato l’identificazione di questa nuova minaccia.
La variante Ba.2.87.1 è stata classificata come ipermutata, con oltre 100 mutazioni, di cui più di 30 si concentrano nella proteina Spike. Tale proteina è di particolare importanza in quanto facilita l’ingresso del virus nelle cellule umane. Secondo de Oliveira, “questo è probabilmente il lignaggio più divergente identificato quest’anno”. La variante è stata individuata nel periodo compreso tra metà settembre e metà novembre del 2023.
Le origini di Ba.2.87.1 sono ancora oggetto di studio, ma gli esperti suggeriscono che potrebbe essere derivata da una infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione o potrebbe avere un serbatoio animale come punto di origine.
Attualmente, il grado di trasmissibilità e patogenicità della nuova variante sono sconosciuti, ma il Sudafrica ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. Finora, ci sono pochi segnali che indicano una diffusione ampia e una possibile sostituzione della variante JN.1, attualmente dominante.
Nonostante le preoccupazioni, al momento Ba.2.87.1 sembra non costituire una minaccia immediata. In Sudafrica, dove è stata inizialmente identificata, i casi di contagio rimangono bassi. Inoltre, analisi preliminari indicano che la variante è meno immunoevasiva rispetto a JN.1, ma gli esperti avvertono che potrebbe richiedere ulteriori mutazioni per diventare competitiva.
Massimo Ciccozzi, epidemiologo, afferma che Ba.2.87.1 è “una variante interessante” con più di 100 mutazioni, di cui almeno 32 si concentrano nella proteina Spike. “Si tratta di un’evoluzione importante del virus”, spiega Ciccozzi, notando anche la presenza di 7 delezioni, alcune delle quali sulla proteina Spike, indicando una strategia del virus per evitare il sistema immunitario.
In conclusione, gli esperti concordano sul fatto che il nuovo lignaggio di Sars-CoV-2 va attentamente monitorato e mantenuto sotto controllo. La comunità scientifica internazionale è ora in allerta per comprendere appieno le caratteristiche e il potenziale impatto di questa nuova variante, mentre si intensificano gli sforzi per garantire una sorveglianza efficace e una risposta tempestiva a livello globale.
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