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Orari di lavoro per gli specializzandi: rispetto delle normative europee confermato dal ministero della salute

Una nota ministeriale ribadisce l’importanza del rispetto degli orari di lavoro previsti dalla normativa europea anche per gli specializzandi, accogliendo le richieste del settore Anaao Giovani e dell’Associazione ALS

Il Ministero della Salute ha emesso una nota ufficiale confermando che anche per gli specializzandi valgono gli stessi vincoli sugli orari di lavoro previsti dalla normativa europea. Questa decisione, accolta con favore dal settore Anaao Giovani e dall’Associazione ALS, rappresenta una svolta epocale per la categoria.

Secondo la Normativa Europea 2003/88/CE, gli specializzandi devono rispettare una serie di regole riguardanti la durata massima di 48 ore dell’orario di lavoro medio settimanale, il periodo di riposo minimo giornaliero di 11 ore consecutive e il periodo di riposo settimanale minimo di 24 ore consecutive. Questi vincoli sono stati ribaditi dalla nota ministeriale, che sottolinea l’importanza del rispetto di tali norme per garantire il benessere e la sicurezza dei medici in formazione.

La nota ministeriale ha inoltre raccomandato la massima diffusione di tali disposizioni e ha sollecitato l’implementazione e il rafforzamento di strumenti di rilevazione delle presenze presso le strutture sanitarie, al fine di assicurare il rispetto degli orari di lavoro previsti dalla normativa europea.

Gli specializzandi accolgono con favore questa decisione, che rappresenta il risultato di anni di attività di rappresentanza e di segnalazioni da parte della categoria. Si auspica ora un rapido insediamento del nuovo Osservatorio Nazionale della Formazione Sanitaria per iniziare a lavorare agli accreditamenti 2024 e garantire il rispetto degli orari di lavoro dei medici in formazione specialistica.

Questa nota ministeriale segna un importante passo avanti nel garantire condizioni di lavoro sicure e compatibili con la normativa europea per gli specializzandi, mettendo fine a situazioni in cui essi fungono da tappabuchi in reparti con orari non conformi alla normativa vigente.

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