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Orticaria da freddo: sintomi, diagnosi e prevenzione


Scopri le cause, i rimedi e come prevenire l’orticaria da freddo, una reazione cutanea che si manifesta durante l’esposizione al freddo.

L’orticaria da freddo è un tipo di reazione cutanea che si verifica quando la pelle viene esposta a temperature basse, come accade nelle giornate invernali o quando si entra in contatto con l’acqua fredda. Questo disturbo, sebbene raro, è fastidioso e può manifestarsi con sintomi che vanno da macchie rosse e pruriginose a manifestazioni sistemiche più gravi. La causa esatta dell’orticaria da freddo rimane ancora sconosciuta, sebbene alcune ipotesi suggeriscano che possa esserci una predisposizione genetica. Nonostante la ricerca sia ancora in corso, la patologia colpisce una percentuale limitata della popolazione, ma i suoi effetti non vanno sottovalutati.

I sintomi

L’orticaria da freddo si manifesta attraverso l’apparizione di macchie rosse, tondeggianti e in rilievo sulla pelle, conosciute come ponfi. Queste piccole lesioni sono molto pruriginose e somigliano a quelle causate dalle punture di insetti. I sintomi tendono a comparire rapidamente, generalmente entro 5-10 minuti dall’esposizione al freddo, e possono risolversi in un paio d’ore, sebbene in alcuni casi possano persistere più a lungo. La reazione cutanea può coinvolgere solo le aree esposte, come mani e viso, ma in alcuni soggetti più sensibili, l’orticaria può estendersi su tutto il corpo.

Oltre ai sintomi cutanei, alcune persone possono sperimentare reazioni sistemiche. Tra queste, i più comuni sono la tachicardia (accelerazione del battito cardiaco), l’abbassamento della pressione sanguigna, il gonfiore delle mani e dei piedi, e nei casi più gravi, il rischio di svenimento o shock anafilattico. Questi sintomi, sebbene rari, possono rendere l’orticaria da freddo una condizione preoccupante da monitorare con attenzione.

Chi è più colpito

Sebbene si possa pensare che l’orticaria da freddo colpisca prevalentemente gli uomini, in realtà è più comune nelle donne e nei giovani adulti. La patologia non fa distinzioni di età e può manifestarsi in qualsiasi fase della vita, ma tende a presentarsi con maggiore frequenza durante i mesi più freddi, quando l’esposizione a basse temperature è inevitabile. Data la sua rarità, si stima che solo lo 0,05% della popolazione soffra di orticaria da freddo, rendendo le informazioni disponibili limitate e spesso incomplete.

Nonostante la sua bassa incidenza, l’orticaria da freddo è una condizione che può compromettere significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto, poiché la reazione cutanea può essere dolorosa e fastidiosa. Inoltre, l’esposizione al freddo e agli agenti atmosferici è inevitabile durante l’inverno, rendendo difficile evitare del tutto i trigger di questa condizione.

La diagnosi

La diagnosi di orticaria da freddo non è sempre semplice, poiché la sintomatologia può sembrare simile a quella di altre malattie cutanee. Per diagnosticare questa patologia, i medici solitamente ricorrono a un test specifico, chiamato “test del cubetto di ghiaccio” o Temp Test. Durante questo esame, un cubetto di ghiaccio viene applicato sull’avambraccio del paziente per circa 3-4 minuti. Se compaiono i ponfi sulla pelle durante o dopo il test, il risultato è considerato positivo per l’orticaria da freddo.

Tuttavia, il Temp Test non fornisce informazioni precise sulla temperatura o sul tempo di esposizione che scatenano la reazione. Sebbene sia utile per confermare la presenza di orticaria da freddo, non consente di valutare la gravità della malattia o la sensibilità del singolo paziente al freddo. In alcuni casi, infatti, non tutti i pazienti rispondono al test, complicando ulteriormente la diagnosi.

Facile confonderla

L’orticaria da freddo può essere facilmente confusa con altre sindromi simili, ma con sintomi più gravi. Una delle condizioni che potrebbe sembrare simile è la sindrome autoinfiammatoria familiare da freddo, una rara malattia genetica che comporta eruzioni cutanee accompagnate da febbre, brividi e dolori articolari (artralgie). Questa sindrome può anche presentare congiuntivite e altri difetti nel sistema immunitario, come la carenza di anticorpi, e aumenta il rischio di infezioni e malattie autoimmuni.

A differenza dell’orticaria da freddo, i sintomi della sindrome autoinfiammatoria sono più gravi e incidono notevolmente sulla qualità della vita dei pazienti, limitando anche la loro vita sociale e lavorativa. Gli episodi di orticaria da freddo, al contrario, sono generalmente meno gravi e i sintomi si manifestano più frequentemente in situazioni di esposizione al freddo, come durante la pioggia, il vento gelido o quando ci si immerge in acqua fredda. Inoltre, la reazione cutanea è di solito meno intensa rispetto a quella di patologie autoimmuni più complesse.

Come prevenirla

La prevenzione dell’orticaria da freddo è possibile e consiste principalmente nell’evitare le situazioni che provocano la reazione. La protezione della pelle dalle basse temperature è fondamentale per prevenire i sintomi, quindi nei mesi invernali è importante coprire viso, mani e testa con sciarpe, guanti e cappelli. Inoltre, l’applicazione di creme protettive e nutrienti aiuta a mantenere la pelle idratata e protetta.

Un altro aspetto cruciale della prevenzione riguarda l’esposizione a fonti di acqua fredda, come le docce, i bagni o le piscine, e al contatto con bevande fredde. In estate, quando il caldo può rendere tentatori gli ambienti refrigerati, è importante prestare attenzione alla temperatura dell’acqua o delle bevande e evitare un’esposizione eccessiva.

In alcuni casi, il dermatologo può consigliare l’uso di antistaminici per ridurre l’infiammazione e il prurito, oppure di farmaci cortisonici per tenere sotto controllo la reazione. L’assunzione di farmaci specifici dipende dalla gravità dei sintomi e dalla valutazione del medico curante, che sarà in grado di stabilire la terapia più adatta a ogni singolo caso.

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