Ogni giorno in Italia quasi 10 persone rischiano la vista a causa di infezioni corneali. La tecnica del trapianto lamellare anteriore, se eseguita tempestivamente, offre una soluzione efficace, con un tasso di successo vicino al 100%
In Italia, quasi dieci persone al giorno rischiano di perdere la vista a causa di infezioni alla cornea. Ogni anno, si stimano oltre 2.000 casi di infezioni corneali causate da funghi e circa 800 da Acanthamoeba, un patogeno acquatico che prolifera nelle lenti a contatto, specialmente quelle morbide. La situazione è allarmante e gli esperti della Società Internazionale Cornea, Cellule Staminali e Superficie Oculare (SICSSO), riuniti recentemente in congresso a Grosseto, hanno discusso ampiamente del fenomeno.
Gli specialisti hanno evidenziato un costante aumento delle infezioni corneali, che nel 50% dei casi non rispondono alle terapie mediche tradizionali, rendendo necessario un trapianto di cornea. Tuttavia, più della metà di questi interventi fallisce, spesso perché l’operazione viene eseguita troppo tardi. Una nuova speranza arriva dalla tecnica del trapianto di cornea lamellare anteriore (DALK), che prevede la sostituzione degli strati corneali compromessi, preservando quelli funzionalmente sani.
“L’Italia è un’eccellenza mondiale in questa tecnica,” afferma Vincenzo Sarnicola, presidente SICSSO e uno dei chirurghi più esperti al mondo. Sarnicola, noto per aver ricostruito un occhio vedente da due non vedenti, spiega che il trapianto parziale di cornea, se eseguito precocemente, può garantire il successo quasi nel 100% dei pazienti con infezioni gravi resistenti ai farmaci. “In Italia, si verificano circa 3.000 casi all’anno di cheratiti da funghi o Acanthamoeba,” continua Sarnicola. “Purtroppo, le terapie mediche non sempre riescono a eradicare le infezioni, permettendo ai microorganismi di penetrare nella cornea e danneggiarla irreparabilmente.”
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