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Come un fiore sul quaderno: un romanzo di formazione sui legami familiari

Una storia che esplora la faticosa complessità della pre-adolescenza, la sfida per diventare grandi, il volersi bene, l’accettazione di noi stessi, la necessità di non arrendersi, il desiderio di sognare, la voglia di riscatto.

Una storia che esplora la faticosa complessità della pre-adolescenza, la sfida per diventare grandi, il volersi bene, l’accettazione di noi stessi, la necessità di non arrendersi, il desiderio di sognare, la voglia di riscatto. Temi che danno profondità alla riflessione e che sono contenuti nel nuovo romanzo della giornalista Isa GrassanoCome un fiore sul quaderno” (Giraldi editore). Il libro parla di due sorelle: Speranza, 10 anni, che vive in Basilicata e Rosa, 20 anni, mitologica e misteriosa che vive in Svizzera, sul lago di Lugano. In mezzo, la quotidianità di una piccola famiglia del Sud – una famiglia fuori da qualsiasi schema che siamo abituati a interpretare – narrata attraverso dei flashback tra 2022 e 1982 e delle lettere scritte a mano, che riportano al padre pessimista che fa sentire Speranza sempre mai abbastanza, a differenza di Rosa che invece è più bella, più brava, più buona in tutto. Da qui la ricerca spasmodica di Speranza per trovare un posto nel mondo, avere uno sguardo compiaciuto del padre e di quell’amore che le è mancato da bambina, “Perché quando ti manca l’amore da piccola, passi tutta la vita a cercarlo”. 

Il viaggio si rincorre tra e là tra le pagine, da borghi, città, monumenti e palazzi da non perdere in Basilicata, fino a Lugano sulle tracce dello scrittore Hermann Hesse, passando per Cattolica e il mare della Riviera Romagnola. Forte anche l’importanza data alla gastronomia – Speranza gestisce un ristorante sul mare romagnolo – con i piatti legati alla memoria, chiamati “piatti nostalgia”, che hanno un’anima e sono legati a ricette ereditate dalle nonne, dalle zie, dalle comari. Insomma, piatti capaci di far rivivere, nei sapori e nei profumi, le persone che in qualche modo li hanno preparati un tempo per noi, anche se non ci sono più, come racconta l’autrice: «Sin da piccola sognavo di girare il mondo ed ero affascinata da destinazioni lontane dalla mia terra. Crescendo ho fatto del turismo e dell’enogastronomia anche parte della mia professione di giornalista e per questo per me è importante dare la possibilità di muoversi attraverso le parole, di fantasticare di essere davvero in quel posto e, perché no, di appuntarsi nella memoria quei sapori da ritrovare poi una volta raggiunta la meta prescelta».

Sullo sfondo, quel valore di appartenenza alle radici che a tratti sprofonda nella nostalgia, quella bella di chi sa recuperare un’atmosfera perduta, il sapore retrò di un tempo che abbiamo vissuto e che ci sembra il migliore di sempre (anche per chi non c’era), perché non si esce mai dai favolosi anni Ottanta, gli anni del boom economico, gli anni del benessere.

Note sull’autriceIsa Grassano, orgogliosamente lucana, vive da molti anni a Bologna. Giornalista professionista freelance, collabora con le più importanti testate nazionali. Scrive di attualità, interviste a personaggi, storie vere, turismo, libri. Cura il blog amichesiparte.com, “per sole donne, non donne sole”. È cofondatrice del Constructive Network (giornalisti e comunicatori che divulgano il giornalismo costruttivo in Italia). Tiene corsi di formazione per l’Ordine dei Giornalisti, è tutor al Master in Giornalismo di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e ha vinto numerosi premi giornalistici e riconoscimenti. In passato ha scritto diverse guide “emozionali” (tra cui 101 cose da fare gratis in Italia per Newton Compton) e lettere per antologie letterarie (Lettere alla Madre e al Padre per Morellini Editore). Per Giraldi Editore ha già pubblicato con successo, anche mediatico, Un giorno sì un altro no.

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