Oggi la vitiligine è considerata una malattia autoimmune in cui fattori genetici e ambientali ne condizionano la comparsa. È ormai risaputo che la vitiligine influenza moltissimo la qualità di vita del paziente che ne è affetto causando una riduzione dell’autostima, isolamento, un notevole stress psicologico e depressione, e proprio per questo e, per le ormai note implicazioni del sistema immunitario nello sviluppo della patologia, non può e non deve essere considerata come un mero problema cosmetologico. A questo si aggiunge il fatto che la vitiligine è una malattia stigmatizzata.
Di fronte ad un quadro come questo, dove incidono nella vita delle persone con vitiligine isolamento, stress, depressione e stigma, c’è la necessità, di intervenire creando in primis ambulatori pluridisciplinari per valutare il paziente con vitiligine a 360 gradi. Ne è convinta Aurora Parodi, Delegato SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse, Regione Liguria. Ne ha parlato all’evento organizzato da Motore Sanità, “Progetto Vitiligine, Piemonte e Liguria.
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