Il Veneto è all’avanguardia nel funzionamento delle reti cliniche tempo-dipendenti e prosegue nel percorso di potenziamento e miglioramento delle stesse. Un impegno che è stato rimarcato nel secondo appuntamento del progetto “Salute oltre la città” dedicato alla sanità di montagna, che ha fatto tappa a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, il 10 maggio scorso
Obiettivo della interessante giornata di lavoro, che ha coinvolto 200 persone tra cui tra cui esperti dell’emergenza e urgenza a livello regionale e locale, associazioni di volontariato e i cittadini: trovare delle soluzioni innovative per le aree montane, in particolare per quanto riguarda l’attività della rete ictus, della rete per le emergenze cardiologiche per il trauma, della rete per la gestione del neonato e del bambino critico.
All’evento, organizzato da Motore Sanità e dall’Azienda Ulss 1 Dolomiti, è intervenuto Paolo Rosi, referente dell’area Suem del Centro regionale Coordinamento Emergenza-urgenza dell’Aulss 3 Serenissima, Regione del Veneto. Mondosamità ha raccolto il suo intervento.
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