L’ultima analisi pubblicata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Osmed-Aifa 2022) documenta che in Italia si registra ancora una bassa incidenza della spesa per i farmaci equivalenti rispetto agli altri Paesi europei, risultando terz’ultima nel confronto con altri 9 Paesi analizzati (Austria, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Francia, Polonia, Portogallo, Svezia e Spagna)
Si ritorna a parlare di farmaci equivalenti e l’occasione è stato l’evento organizzato da Motore Sanità, nella bellissima città di Perugia. Evento in cui in regione Umbria gli stakeholder hanno discusso azioni concrete per aumentare l’uso dei farmaci equivalenti, riducendo i costi per i cittadini e migliorando l’accesso alle cure.
Dati più recenti, confermano che quasi un cittadino su tre nutre ancora dubbi sul fatto che i farmaci equivalenti abbiano la stessa efficacia di quelli cosiddetti “di marca” e uno su cinque dichiara che il medico indica sul ricettario solo quest’ultima tipologia. Altri dati: nel 2023 i cittadini hanno versato di tasca propria 1.029 milioni di euro di differenziale di prezzo per ritirare il farmaco “brand” – più costoso – invece che il generico-equivalente – a minor costo – interamente rimborsato dal servizio sanitario nazionale. Inoltre, la spesa per la compartecipazione risulta generalmente più elevata nelle Regioni a basso reddito.
Umbria, il quadro regionale e della provincia di Perugia
Relativamente ai dati disponibili gennaio-dicembre 2022, l’86,3% rispetto al totale delle unità di medicinali rimborsati dal SSN afferiscono all’area dei farmaci off-patent e di questi il 29.5% sono rappresentati da generici-equivalenti (Elaborazione Centro Studi Egualia su dati IQVIA).
L’Umbria si colloca leggermente al di sotto della media italiana, subito dopo la Toscana e comunque migliore di altre regioni del Centro Italia. Per quanto riguarda il differenziale pagato dai cittadini umbri nel 2023, ammonta a 15.994.520 euro.
C’è un dato positivo: nel 2024, la provincia di Perugia ha registrato una crescita significativa nell’uso dei farmaci equivalenti, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Questa crescita, è stata favorita da diverse iniziative e campagne di sensibilizzazione mirate a informare i cittadini sui benefici dei farmaci equivalenti, sia in termini di efficacia che di risparmio economico.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Oculistica, Vincenzo Orfeo con Airo dall’Africa a Scampia, Nutrizione artificiale: in Italia sono 94 i centri, mediamente uno ogni 625mila abitanti, “Progetto di vita: una svolta per l’invalidità civile e i diritti delle persone disabili”