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Nuovi Lea, semaforo verde dalla Conferenza Stato Regioni: saranno operativi dal 30 dicembre

I nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) sono stati definiti. Oggi la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il Decreto Tariffe, che vincola i nomenclatori per la specialistica e la protesica. Gli aggiornamenti saranno operativi a partire dal prossimo 30 dicembre

Le modifiche ai Lea, attese da tempo, riguardano un’ampia gamma di prestazioni, dalla Procreazione medicalmente assistita (Pma), la consulenza genetica, fino all’adroterapia e all’endoscopia digestiva con microcamera ingeribile. Novità in vista anche nella regolamentazione delle apparecchiature protesiche, come gli arti artificiali di ultima generazione, gli apparecchi acustici a tecnologia digitale, la domotica.

L’aggiornamento arriva a contemplare oltre tremila prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica. L’impatto complessivo della nuova proposta tariffaria si attesta su 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e 47,6 milioni per la protesica. Questo rappresenta un incremento di circa 150 milioni rispetto alla versione inizialmente fissata nel 2023.

Tra le novità per la specialistica ambulatoriale possiamo citare: l’erogazione omogenea su tutto il territorio delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei LEA; prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare; prestazioni indispensabili a approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini; enteroscopia con microcamera ingeribile, screening neonatali. In radiologia si introducono prestazioni innovative come la radioterapia stereotassica, l’adroterapia e la radioterapia con braccio robotico.

L’assistenza protesica si arricchisce di ausili informatici (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravi disabilità); apparecchi acustici a tecnologia digitale; attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti; arti artificiali a tecnologia avanzata, sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Il percorso che ha portato a questo aggiornamento è stato lungo e complesso, ha richiesto infatti quasi un decennio di confronti tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero della Salute e le Regioni. Con l’arrivo dei nuovi Lea, si attende una significativa evoluzione nei servizi erogati, che mira a garantire una assistenza sanitaria più completa e al passo coi tempi.

Le divergenze di opinioni sulle prestazioni regolamentate hanno reso particolarmente laborioso il processo di approvazione. Tuttavia, il risultato odierno, con un impatto economico complessivo stimato di 549,9 milioni di euro, segna un cambio di paradigma. Sebbene l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza sia una risposta a necessità e istanze che si sono stratificate negli anni, il decreto arriva nel momento in cui si sta già discutendo su come garantire la sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale secondo un processo in divenire. La filosofia di fondo resta quella di assicurare risorse adeguate per un futuro in cui la sanità pubblica possa continuare a fornire servizi di qualità senza compromessi.

L’entrata in vigore dei nuovi LEA costituisce, dunque, non soltanto un traguardo atteso, ma anche un’opportunità per ringiovanire il panorama del sistema sanitario italiano, rispondendo attivamente alle crescenti esigenze dei cittadini. Con il 30 dicembre all’orizzonte, l’attenzione è ora rivolta a come le Regioni si prepareranno ad implementare le novità sul campo, in modo da garantire che l’accesso alle nuove prestazioni sia effettivamente realizzabile per tutti.

L’obiettivo principale è quello di garantire standard minimi condivisi, promuovendo l’uguaglianza nell’accesso ai servizi sanitari su tutto il territorio nazionale. I Livelli Essenziali di Assistenza rappresentano, dunque, un insieme di prestazioni garantite dallo Stato a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito e dalla residenza.

I Lea regolamentano diverse aree della medicina e chirurgia, tra cui:

  1. Farmacologia e clinica: comprende cure e trattamenti medici, prevenzione, diagnosi e riabilitazione.
  2. Assistenza socio-sanitaria: riguarda servizi rivolti a persone fragili, come anziani e disabili, compresi i servizi di supporto alla famiglia.
  3. Prevenzione e profilassi: include iniziative educative, programmi vaccinali e attività di screening per la diagnosi precoce delle malattie.
  4. Salute mentale: prestazioni per la cura e il supporto alle persone con problemi mentali.

L’implementazione dei Lea è il risultato di un processo complesso che richiede coordinamento tra diversi attori e sistemi. Ogni Regione ha un proprio piano sanitario e gestionale, ma deve garantire che i Lea siano rispettati e possano essere erogati in modo omogeneo. La difficoltà sta nel fatto che le Regioni hanno risorse e capacità diverse, il che può portare a disparità nell’accesso alle prestazioni. Inoltre, l’adeguamento richiede dati, monitoraggio e risorse umane competenti, una rete gestionale articolata che nei fatti impone l’applicazione uniforme delle normative.

Ruolo del Ministero e delle Regioni

Il Ministero della Salute ha un ruolo fondamentale nella definizione delle linee guida e nel monitoraggio del rispetto dei Lea. Questo include l’aggiornamento periodico delle prestazioni coperte, l’allocazione delle risorse e la promozione di programmi di formazione e aggiornamento per il personale sanitario.

Le Regioni, dal canto loro, sono responsabili della gestione locale dei servizi, della pianificazione e dell’implementazione delle politiche sanitarie in linea con i Lea. Devono anche garantire che i servizi siano accessibili e di qualità, adattandosi alle specificità territoriali e alla domanda degli utenti.

Tipologia di Aggiornamento

La laboriosità dei processi di aggiornamento può essere attribuita a una serie di fattori, tra cui le difficoltà nella pianificazione delle risorse finanziarie, la necessità di un consenso politico e le complesse dinamiche locali. Inoltre, la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente complicato le dinamiche, distogliendo risorse e attenzione dalle fondamentali innovazioni sanitarie che si stavano per varare.

I Lea dovrebbero essere aggiornati regolarmente, almeno ogni due anni, per rispondere ai cambiamenti demografici, epidemiologici e tecnologici. L’adeguamento continuo è essenziale per garantire che i servizi rimangano rilevanti e rispondano efficacemente alle esigenze della popolazione.

Procreazione Medicalmente Assistita In ambito di procreazione medicalmente assistita, il nuovo pricing segue il modello adottato dalla Regione Emilia-Romagna, prevedendo tariffe che coprano l’intero ciclo di assistenza per le coppie. Questa riforma mira a garantire un supporto completo, includendo pratiche essenziali come l’agoaspirazione dei follicoli e la fecondazione in vitro, enfatizzando l’importanza di fornire un’assistenza integrata economicamente accessibile.

Nomenclatore protesico Un lavoro significativo è stato fatto per quanto riguarda l’ampliamento del nomenclatore protesico, che ora include una vasta gamma di ortesi, protesi e ausili per la mobilità. Le nuove tariffe, basate sul costo standard di produzione, garantiranno una copertura adeguata per una serie di dispositivi che in precedenza ricevevano solo un finanziamento parziale, a supporto delle esigenze di mobilità dei pazienti.

Impatto economico L’impatto economico complessivo della nuova proposta tariffaria è notevole, con un incremento, abbiamo accennato sopra, di 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e di 47,6 milioni per la protesica, per un totale di 549,9 milioni di euro. Gli investimenti previsti rappresentano un aumento decisivo rispetto alla versione precedentemente approvata nel 2023, dimostrando l’impegno delle istituzioni a migliorare i servizi sanitari.

Per garantire la copertura si attingerà in parte alla dotazione già prevista nel DPCM LEA del 12 gennaio 2017, ammontante a 380,7 milioni di euro. Inoltre, un ulteriore importo di 169,2 milioni di euro, derivante da specifiche disposizioni legislative, contribuirà a coprire i maggiori costi implicati da queste nuove misure.

I nomenclatori per la specialistica ambulatoriale e la protesica, sottolinea un comunicato ministeriale, entreranno in vigore dal 30 dicembre 2024 e aggiornano, dopo 28 anni, il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. Rispetto al DM del 2023, vengono aggiornate 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore, ovvero il 35% del totale.

Rispetto alle vigenti tariffe (2012), l’impatto in termini di incremento delle risorse messe a disposizione dal Governo raggiunge i 550 milioni di euro. L’adozione del nuovo nomenclatore rispetto invece a quello pubblicato nel 2023, avrà un impatto di 147,3 milioni di euro per la finanza pubblica che si tradurrà in rimborsi più congrui riconosciuti a tutti gli operatori, pubblici e privati.

L’adozione del nuovo nomenclatore tariffario, oltre a garantire l’accesso ai nuovi Lea, permette di procedere con l’aggiornamento dei contenuti di due decreti (un DM e un dPCM) già predisposti dal Ministero della Salute. Questi provvedimenti fissano importanti novità tra cui l’estensione degli screening neonatali a ulteriori patologie quali la SMA, e incrementeranno di 700 milioni di euro rispetto al 2012 le risorse a disposizione per l’assistenza ambulatoriale e protesica.

Il Ministero, inoltre, ha proposto l’inserimento in Legge di Bilancio di un provvedimento che permetterà di aggiornare le tariffe già nel corso del 2025. La stessa norma contiene, inoltre, la revisione della metodologia per l’aggiornamento continuo delle tariffe (con cadenza biennale) riferite alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, di assistenza ospedaliera per acuti e per il post-acuto da basare sull’analisi dei costi rilevati in un panel di strutture sanitarie pubbliche e private su tutto il territorio nazionale consentendo così un più tempestivo allineamento tra i costi e le tariffe riconosciute agli operatori.

I commenti a caldo sui nuovi LEA confermano che si sta mandando in porto un processo che punta a una maggiore equità e accessibilità, con benefici per tutti i cittadini. Le disposizioni sono state pensate per stare al passo coi tempi, con dotazione di strumenti adeguati e finanziamenti oculati.

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