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Liste d’attesa: fondi inutilizzati e pazienti all’oscuro dei servizi offerti dai distretti sanitari, dichiara Valeria Ciarambino

L’Italia si trova di fronte a una delle criticità più gravi del sistema sanitario nazionale: le liste d’attesa. La Vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto, Valeria Ciarambino, ha sollevato la questione e ha denunciato alcune gravi anomalie riguardanti l’accesso ai servizi sanitari pubblici e privati.

L’Italia si trova di fronte a una delle criticità più gravi del sistema sanitario nazionale: le liste d’attesa. La Vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto, Valeria Ciarambino, ha sollevato la questione e ha denunciato alcune gravi anomalie riguardanti l’accesso ai servizi sanitari pubblici e privati. La negazione del diritto alla salute ha spinto milioni di italiani a rinunciare alle cure necessarie. La carenza di informazioni sui servizi offerti dai distretti sanitari e l’eccessiva sottoutilizzazione delle risorse hanno portato alla sconcertante situazione in cui molti ambulatori pubblici risultano vuoti, mentre la gente continua a soffrire in attesa di cure che spesso potrebbero essere offerte nel settore privato.

Un problema centrale che la Vicepresidente Ciarambino ha evidenziato riguarda la scarsa conoscenza da parte dei cittadini dei servizi offerti dai distretti sanitari pubblici. Nonostante l’attivazione del Cup unico regionale, un’importante misura di semplificazione delle prenotazioni, molte persone non sono a conoscenza di tali servizi. Questo ha portato a scene sconcertanti, con centinaia di persone che fanno la fila fuori dai laboratori privati per esami clinici a causa dell’esaurimento dei tetti di spesa, mentre nel contempo gli ambulatori nei distretti delle Asl rimangono praticamente deserti.

La situazione delle liste d’attesa infinite per le visite specialistiche nel settore pubblico ha spinto molti pazienti a optare per cure private a proprie spese. Tuttavia, molti di loro non disdirebbero le prenotazioni pubbliche, lasciando gli ambulatori sottoutilizzati. Ciarambino ha sottolineato la necessità di una campagna di comunicazione per informare i cittadini sull’offerta pubblica e un recall per liberare le agende dalle prenotazioni non più valide, riducendo così le liste d’attesa.

Un altro aspetto preoccupante riguarda i fondi assegnati alle Asl e agli ospedali per affrontare il problema delle liste d’attesa. Secondo i dati, su oltre 73 milioni di euro attribuiti per il Piano operativo regionale liste d’attesa per il 2021-2022, ben 47 milioni di euro sono rimasti inutilizzati e riassegnati per il 2023. Questa situazione è inaccettabile quando ci sono ancora milioni di cittadini che non possono accedere alle cure necessarie.

Per risolvere il problema delle liste d’attesa, la Vicepresidente Ciarambino ha sottolineato l’importanza di potenziare l’offerta pubblica, considerare la valutazione dei direttori generali basata principalmente sul criterio dello smaltimento delle liste d’attesa e rendere accessibili le prenotazioni delle prestazioni di specialistica ambulatoriale sia per i servizi pubblici che per quelli privati.

Inoltre, è essenziale che l’iniziativa privata accreditata venga inclusa nel Cup regionale, in modo da offrire ai cittadini una visione completa dell’intera offerta di prestazioni su tutto il territorio regionale.

La situazione delle liste d’attesa in Italia richiede una soluzione urgente. L’enormità del problema sta negando a milioni di cittadini il diritto alla salute e spingendo molti a rinunciare alle cure. La Vicepresidente Ciarambino ha evidenziato diverse anomalie e ha sottolineato la necessità di un’azione immediata. È essenziale potenziare l’offerta pubblica, rendere trasparenti le prenotazioni e utilizzare in modo efficiente i fondi assegnati. Solo attraverso un approccio coordinato e concreto si potrà garantire a tutti i cittadini l’accesso alle cure necessarie, ponendo fine a questa grave negazione del diritto alla salute.

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