Attorno al tema delle epilessie, il nuovo codice della strada ha fatto sorgere alcuni interrogativi da parte delle persone con epilessia che assumono farmaci anticrisi. Nella speranza che i Ministeri della Salute e delle infrastrutture e dei trasporti accolgano le richieste di LICE e delle associazioni delle persone con epilessia, le persone con epilessia che ogni giorno sono costrette ad assumere farmaci pur potendo guidare, in assenza di crisi da almeno un anno, ricevono alcune indicazioni.
LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia) e FIE (Federazione Italiana Epilessie) divulgano tre indicazioni per tranquillizzare tutti coloro che ogni giorno sono costretti ad assumere farmaci pur potendo guidare, in assenza di crisi da almeno un anno: i farmaci anticrisi non sono classificabili come stupefacenti; l’assunzione quotidiana cronica di farmaci anticrisi a scopo terapeutico (e questo vale anche per i barbiturici e le benzodiazepine) non provoca alterazioni psico-fisiche tali da influire sulle capacità di guidare; la legge del 2010 riguardante il rilascio/rinnovo della patente di guida non menziona affatto l’assunzione o meno di farmaci anticrisi: chi non ha crisi epilettiche da almeno un anno (o ha soltanto crisi che non disturbano lo stato di coscienza e di vigilanza) può guidare anche se assume farmaci idonei al trattamento delle diverse forme di epilessia.
LICE e FIE il 9 gennaio hanno inviato ai Ministeri competenti una richiesta di chiarimenti e di partecipazione ad un tavolo tecnico, per definire in dettaglio quali farmaci, assunti a scopo terapeutico, possano essere utilizzati senza contravvenire al codice della strada.
La nuova normativa punisce, infatti, chiunque guidi dopo aver assunto sostanze “stupefacenti o psicotrope”, ma non tiene in conto che alcuni farmaci classificabili potenzialmente come tali sono comunemente utilizzati nel trattamento di varie patologie, tra le quali diverse forme di epilessia. Come ha commentato Carlo Andrea Galimberti, presidente di LICE “l’articolo di legge è stato riformato in modo generico, senza alcuna precisazione soprattutto riguardo cosa si intende per “sostanza psicotropa”, questo ha generato un comprensibile allarme nella comunità delle persone con epilessia, in particolare tra quanti assumono ad esempio barbiturici o benzodiazepine. L’occasione sarebbe, quindi, importante per classificare correttamente i farmaci anticrisi (da qualche anno la comunità scientifica internazionale li definisce così, non più farmaci antiepilettici!), per evitare improprie interpretazioni e confusione con altre categorie di sostanze”.