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Pediatria, quanto costano le ospedalizzazioni causate da inappropriatezza prescrittiva e terapeutica

L’appropriatezza prescrittiva e terapeutica è un aspetto fondamentale della pratica clinica pediatrica, con un impatto significativo sulla qualità delle cure, sulla prevenzione degli eventi avversi e sulla sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale (SSN). Un uso non appropriato dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può associarsi a complicanze che portano a ospedalizzazioni evitabili e ad un conseguente aumento dei costi sanitari.

Per comprendere meglio l’impatto economico dell’inappropriatezza terapeutica, abbiamo intervistato il professore Andrea Marcellusi, docente di economia sanitaria del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche (DISFARM) dell’Università degli Studi di Milano, che ha recentemente condotto un’analisi mirata a valutare l’impatto dei ricoveri e della gestione delle complicanze.

Lo studio, condotto in collaborazione con il CEIS dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” è stato condotto attraverso l’analisi delle ospedalizzazioni registrate tra il 2010-2019 relative ai pazienti pediatrici a rischio inappropriatezza terapeutica con FANS (varicella, polmonite, infezioni respiratorie, rischio di disidratazione, patologie renali, sindrome di Kawasaki e complicanze post-chirurgiche (appendicectomia, tonsillectomia, adenoidectomia). I risultati evidenziano un impatto clinico ed economico significativo, suggerendo che migliorare l’appropriatezza terapeutica potrebbe ridurre le ospedalizzazioni e i costi associati.

Cosa emerge professore Marcellusi?

Nel periodo 2010-2016, abbiamo registrato circa un milione di ricoveri pediatrici. Il numero di complicanze è diminuito da 901 nel 2010 a 432 nel 2016, con una conseguente riduzione della spesa sanitaria correlata. Tuttavia, il numero di ospedalizzazioni per complicanze resta significativo, soprattutto nelle fasce d’età più giovani. I bambini tra 0 e 2 anni risultano particolarmente vulnerabili, seguiti da quelli tra 3-5 e 6-10 anni. Questi dati evidenziano l’importanza di strategie mirate per la prevenzione e la gestione ottimale delle terapie, al fine di migliorare gli esiti clinici e ottimizzare le risorse sanitarie.

Quanto costano questo tipo di ospedalizzazioni?

Nel periodo analizzato, abbiamo rilevato circa 4.700 ricoveri legati a complicanze, con una spesa complessiva superiore agli 11 milioni di euro. La spesa dipende dal tipo di ospedalizzazione, ma varia dai 2000 ai 6000 euro.

Può fornirci alcuni esempi di ospedalizzazioni pediatriche con un impatto economico significativo?

Il costo medio per un ricovero è di circa 3.000 euro per le diagnosi relative a rene e vie urinarie, 2.500 euro per tonsillectomia/adenoidectomia e circa 1.900 euro per otite media e infezioni alte vie respiratorie. Sebbene le cause siano molteplici, l’ottimizzazione dell’appropriatezza terapeutica potrebbe contribuire a ridurre una quota di queste ospedalizzazioni, con potenziali benefici sia per i pazienti che per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.

Ci spieghi meglio.

L’appropriatezza terapeutica non riguarda solo l’efficacia clinica, ma è essenziale anche per l’efficienza economica e la sostenibilità del sistema sanitario. La scelta del farmaco corretto, il dosaggio appropriato e l’aderenza alle linee guida sono fattori chiave per ridurre le complicanze e migliorare gli esiti clinici. Inoltre, un aspetto cruciale è la comunicazione con le famiglie: spiegare chiaramente il dosaggio e la modalità di somministrazione dei farmaci è fondamentale per evitare errori. Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha evidenziato le criticità legate alla mancata appropriatezza clinica, farmacologica e comunicativa, sottolineando la necessità di un maggiore impegno nella formazione e nella diffusione delle corrette pratiche terapeutiche.

Qual è il suo auspicio, professore?

In un contesto di risorse sanitarie limitate, ogni decisione clinica deve mirare a ottimizzare il rapporto costi-benefici. Garantire un trattamento adeguato sin dal primo ricovero non solo migliora la prognosi dei pazienti, ma riduce anche la necessità di riospedalizzazioni, con un impatto positivo sulla gestione delle risorse. In pediatria, l’appropriatezza terapeutica è ancora più cruciale: trattare in modo efficace i pazienti più vulnerabili tutela la loro salute e contribuisce a contenere i costi legati all’uso improprio dei farmaci e, più in generale, della spesa sanitaria. Investire in una maggiore appropriatezza significa liberare risorse economiche per terapie innovative e percorsi di cura più efficaci, rendendo il sistema sanitario più resiliente ed efficiente.

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