Verona, 23 ottobre 2020 – La pandemia di coronavirus ha evidenziato significative carenze in tutti i sistemi sanitari del mondo. Allo stesso tempo, ha lanciato nuove sfide agli imprenditori, ai manager e alle istituzioni per la creazione e il mantenimento di un ambiente tutelato e produttivo e di servizi e spazi pubblici sicuri. Da questo sunto, al XIII Forum Economico Eurasiatico di Verona, si è avviato il dibattito su come ripensare i sistemi sanitari globali al tempo del Covid-19.
Ad intervenire, tra gli altri, il ministro della Salute della Federazione Russa, Mikhail Murashko, che ha confermato come anche nel suo Paese l’efficacia del sistema sanitario incida a livello macroeconomico e come anche in Russia abbiano dovuto rivedere la pianificazione sanitaria.
Sulla scia di Murashko, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano: “Abbiamo imparato che anche in caso di pandemia le vittime sono spesso quelle che chiamiamo deprivate, che hanno difficoltà di natura economica. La politica deve avere la capacità di ascoltare tutti, ma prendere decisioni molto rapide – ha incalzato Emiliano -. Il nostro sistema è fondato sullo stato di emergenza e per la prima volta le autorità di Protezione Civile si connettono alle autorità sanitarie che fanno capo alle Regioni. In questo modo, con una guida unitaria del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sono state promosse azioni poi declinate dalle Regioni sulla base delle rispettive esigenze”.
A conclusione, l’intervento di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria: “Gli investimenti straordinari in sanità purtroppo non riescono oggi a raccogliere i risultati sperati per tante ragioni, per gli errori di programmazione del passato, per le leggi di spesa del sistema della pubblica amministrazione, per le lungaggini di una burocrazia incompatibile con la gestione di una emergenza. Per uscire da una crisi non ancora delineata nella sua complessità, sarà necessario passare dalla logica dei sussidi a misure per rendere competitive le nostre imprese”.