Malattie reumatologiche: contro diagnosi tardive, lunghe liste di attesa e pessima integrazione tra ospedale e territorio l’appello delle associazioni dei pazienti
Diagnosi molto spesso tardive che limitano drammaticamente l’efficacia di una terapia adeguata, liste d’attesa infinite che vanno ad aggravare il quadro clinico e una carente integrazione tra ospedale e territorio che non permette una presa in carico del paziente che sia realmente efficace e tempestiva. Sono alcune delle criticità che mettono a rischio la salute dei malati reumatologici. E in tutto questo, continuano a dare man forte le associazioni di pazienti che lottano per i diritti che spettano loro.
Ad appellarsi è l’associazione Alomar Associazione Lombarda malati reumatici presieduta da Maria Grazia Pisu – che mette nero su bianco una drammatica realtà da correggere in fretta. Perché le malattie reumatologiche non possono aspettare.
«La multidisciplinarietà costringe il paziente ad avere contatti con altri specialisti e non possiamo essere lasciati alla mercé di noi stessi, perché noi proviamo sulla nostra pelle la necessità di arrivare da uno specialista che non sia un reumatologo e trovare qualcuno di questi che non sia preparato a trattare le nostre patologie. Se io dico che ho un lupus, per esempio, uno specialista che non conosce questa patologia si spaventa e fa spaventare anche noi. Da qui la necessità che siano più preparati e che i reumatologi abbiano la possibilità di avere una rete di collegamento che ci possa far stare più tranquilli. Proponiamo la creazione di ambulatori nel territorio».
Sono 5 milioni gli italiani che soffrono di malattie reumatologiche.
Le malattie reumatologiche sono patologie molto frequenti e all’interno di queste, le forme infiammatorie autoimmuni sono una piccola parte, ma significativa, e colpiscono l’1,5% della popolazione (ne sono un esempio l’artrite reumatoide, l’artropatia psoriasica, la spondilite anchilosante, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia). La somma di tutte le forme infiammatorie riguarda tra il 2 e il 3% della popolazione adulta.
Le malattie reumatologiche sono una questione di grosso rilievo sia dal punto di vista epidemiologico sia gestionale, perché si tratta di tante malattie diverse fra loro.
Le malattie reumatiche determinano disturbi a carico dell’apparato locomotore e dei tessuti connettivali dell’organismo, alcune possono colpire l’apparato osteoarticolare ma anche tendini e altri tessuti, sviluppando una situazione sistemica, implicando organi come cuore, polmone, rene, muscoli, intestino, occhio, derma, eccetera. Molte di queste patologie si accompagno oltre che con il dolore anche con la disabilità, la perdita di autonomia funzionale, la pessima qualità della vita e sviluppano difficoltà psicologiche sia di accettazione della malattia che di tipo relazionale.
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