Intervista a Manuela Bertaggia, Vice Presidente Nazionale FAND Veneto.
“Abbiamo davanti una vera rivoluzione sia sul piano della tecnologia, sia sul piano dell’organizzazione delle cure sul territorio”, spiega Manuela Bertaggia, Vicepresidente nazionale FAND Veneto. “Le ultime rilevazioni parlano di un miglioramento della percentuale delle persone che arrivano a un target glicemico migliore grazie alla tecnologia che per questo è da considerarsi sicuramente un investimento per la sanità, non solo economico, ma anche sociale, perché l’uso della tecnologia ha migliorato la qualità delle persone con diabete. In questo scenario l’educazione riveste un ruolo centrale nel consentire ai pazienti e agli operatori sanitari di integrare FGM/rtCGM nella vita quotidiana delle persone con diabete e nel guidare il medico verso efficaci decisioni terapeutiche”.
A tale proposito FAND sta formando, con un corso di 11 lezioni in collaborazione delle società scientifiche, tantissimi diabetici guida, figura che la regione Veneto prevede nell’art. 9 comma 4 della legge 24 del 11 novembre del 2011, e che potrebbe coadiuvare l’infermiera nelle diabetologie e nelle suddette case di comunità. Per quanto riguarda il trattamento del diabete sul territorio, esistono alcuni punti interrogativi. “Il Dm77 – prosegue Bertaggia – prevede la presenza del diabetologo nelle case di comunità, ma ai pazienti interessa che il diabetologo non sia isolato ma provenga da un centro diabetologico, perché altrimenti genereremmo un paziente di serie A e un paziente di serie B”.
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