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Pandemia in attesa: l’Italia e il ritardo del piano pandemico 2024-2028

Mentre l’influenza aviaria incombe, il piano pandemico italiano resta bloccato dalle polemiche politiche e burocratiche. Gli esperti avvertono dell’urgenza di prepararsi adeguatamente alle future emergenze sanitarie

Che fine ha fatto il nuovo Piano pandemico 2024-2028? Questa è la domanda che risuona tra gli esperti e i cittadini preoccupati, mentre l’Italia attende ancora l’adozione di un documento essenziale per affrontare future emergenze sanitarie. Elaborato dalla direzione Prevenzione del Ministero della Salute, guidata da Francesco Vaia, il piano è stato presentato in una prima bozza alle Regioni a gennaio scorso, ma da allora è finito in un limbo, travolto dalle polemiche politiche.

Il contesto in cui si trova il Piano pandemico è complesso. La bozza, pubblicata sui media, ha suscitato critiche soprattutto all’interno della maggioranza di governo, con interrogazioni al Ministro della Salute Orazio Schillaci riguardanti le misure restrittive previste in caso di pandemia. Tali misure, già vissute con difficoltà durante la pandemia di Covid-19, sono state viste come un incubo da una parte della coalizione di centro-destra. Il Ministro Schillaci, rispondendo a un’interrogazione del senatore della Lega Claudio Borghi, ha precisato che misure restrittive potrebbero essere necessarie solo se strettamente indispensabili e proporzionate all’evento.

Nel frattempo, l’influenza aviaria H5N1 ha riacceso le preoccupazioni con focolai negli allevamenti statunitensi, sottolineando ancora di più l’urgenza di un piano pandemico aggiornato. Francesco Vaia, durante l’evento “Siamo pronti alla prossima pandemia?” al Festival dell’Economia di Trento, ha confermato che il Piano pandemico è pronto e deve essere approvato. Ha sottolineato l’importanza della responsabilizzazione del cittadino e ha garantito che il piano rispetta la libertà individuale, senza prevedere obblighi vaccinali.

Gli esperti del settore, tra cui Matteo Bassetti, Gianni Rezza e Massimo Andreoni, esprimono forti preoccupazioni. Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha dichiarato all’Adnkronos Salute che è fondamentale avere un Piano pandemico nuovo e aggiornato per non ripetere gli errori del 2020. Anche Rezza, epidemiologo e docente straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha ribadito la necessità di un piano ben finanziato, sottolineando l’importanza di opzionare vaccini prepandemici come l’H5N1.

Andreoni, direttore scientifico della Simit e professore all’Università Tor Vergata di Roma, ha enfatizzato che la preparazione a una prossima pandemia è cruciale. Ha inoltre ricordato che l’Italia non può agire da sola e deve seguire le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, lasciando che i tecnici e gli organismi sanitari internazionali stabiliscano le misure necessarie.

Nonostante le rassicurazioni di Vaia, la situazione attuale del Piano pandemico rimane incerta. Come dichiarato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, la bozza è ancora in fase istruttoria con il Coordinamento tecnico della Commissione Salute e sono in corso riunioni con i referenti regionali e rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per adeguare il testo alle osservazioni regionali e ai vincoli finanziari.

L’Italia, quindi, si trova ancora in attesa di un piano che deve essere approvato al più presto per garantire una risposta efficace a future emergenze sanitarie. Con la pandemia di Covid-19 ancora viva nella memoria collettiva e le nuove minacce come l’aviaria H5N1 all’orizzonte, l’urgenza di un Piano pandemico aggiornato e operativo non può essere sottovalutata.

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