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Sindrome del bambino scosso: campagna d’informazione in 70 città italiane

La Sindrome del Bambino Scosso (Shaken Baby Syndrome), è una forma di maltrattamento infantile spesso inconsapevole da chi si prende cura del bambino, che può derivare dalla scarsa informazione e totale inconsapevolezza delle drammatiche conseguenze che, la perdita di controllo, anche solo per pochi secondi, può avere sul neonato. In generale un genitore o una accudente che si spazientisce per un pianto eccessivo o un capriccio può scuotere il bambino per rabbia ma anche chi vuole semplicemente vezzeggiarlo. Tra gli effetti dello scuotimento ci sono danni cerebrali, problemi alla vista o all’udito, disturbi comportamentali o di coordinazione motoria o comunque una forma di trauma cerebrale che in un caso su 4 porta al coma o alla morte. oggi in Italia ancora troppo poco conosciuta.
Il 5, 6 e 7 aprile, tornano a questo fine le Giornate nazionali di prevenzione che portano, in 70 città di 18 regioni italiane, gli infopoint della campagna di Terre des Hommes “Non scuoterlo!”per spiegare cos’è la Shaken Baby Syndrome e come prevenirla. Per l’occasione anche il grattacielo Pirelli a Milano, la Mole Antonelliana a Torino e l’Istituto degli Innocenti di Firenze, verranno illuminati con i colori e il simbolo della campagna nella sera del 6 aprile. L’iniziativa è promossa dalla  Società italiana di medicina di emergenza e pediatria), con Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), Fimp (Federazione italiana medici pediatri), nonché con la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento Infantile. 
I più colpiti da questa forma di trauma cerebrale sono i bambini tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita. Come Simeup siamo in prima linea da anni per sensibilizzare sul tema della Sindrome del Bambino Scosso”. Così Stefania Zampogna, presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza pediatrica. “È fondamentale che genitori, caregiver e operatori sanitari riconoscano i segnali di rischio e comprendano quanto sia importante intervenire con consapevolezza. La prevenzione passa dalla formazione e dalla vicinanza alle famiglie, soprattutto nei momenti di maggiore fragilità”.    Assistitamo a numerosi casi purtroppo
“Il ruolo di pediatri e operatori di pronto soccorso è fondamentale – aggiunge Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del pediatrico di napoli Santobono Pausilipon – assistiamo a numerosi casi purtroppo che segnaliamo sempre all’autorità giudiziaria. In un caso su 3 di quelli analizzati infatti, i bambini colpiti da questa sindrome sono stati già condotti in Pronto Soccorso con altri segni di maltrattamento. C’è anche una inadeguatezza inconsapevole di chi si prende cura del bambinoche in questi casi deve allontanarsi un breve istante lasciando solo il piccolo in un luogo sicuro per recuperare la calma e il controllo di se”.
E proprio il Santobono è tra gli ospedali che aderiscono alla campagna con un infopoint il 6 aprile in via Luca Giordano per sensibilizzare sui pericoli di questa Sindrome. “È una grave forma di maltrattamento fisico, prevalentemente intrafamiliare, ai danni di bambini, generalmente sotto i 2 anni di vita, che vengono scossi violentemente, spesso come reazione al pianto inconsolabile – spiega ancora Tipo – un picco di incidenza si ha tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del lattante, a quell’età il bambino non ha ancora il controllo del capo perché i muscoli del collo sono deboli, la testa è pesante rispetto al corpo e il cervello, di consistenza gelatinosa, se scosso si muove all’interno del cranio. Le conseguenze dello scuotimento, anche se di pochi secondi, possono portare al coma o alla morte del bimbo nel 25% dei casi”.“Aderiamo anche quest’anno alla Campagna “Nonscuoterlo!” perché è necessario sensibilizzare e fornire agli adulti, siano essi genitori, nonni o operatori dei nido, tutte le informazioni necessarie su questa sindrome che, diversamente dalle altre forme di maltrattamento e abuso, non ha sempre un’origine dolosa, ma può essere conseguenza dell’incapacità dell’adulto di gestire una condizione di stress perché sopraffatto dalla stanchezza o perché privo delle informazioni adeguate”, aggiunge il direttore generale dell’AORN Santobono Pausilipon, Rodolfo Conenna.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.nonscuoterlo.it

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