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Oncologia: il nuovo modello che rivoluziona la prevenzione


Con il Precision Prevention Programme, l’Istituto Nazionale dei Tumori lancia un approccio innovativo per individuare e ridurre il rischio oncologico attraverso tecnologie avanzate e dati multidimensionali.

L’oncologia sta vivendo una rivoluzione silenziosa ma determinante: quella della prevenzione di precisione. L’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, da sempre in prima linea nella lotta contro il cancro, ha lanciato il Precision Prevention Programme (PPP), un’iniziativa pionieristica che punta a trasformare radicalmente il modo in cui si identifica e si previene il rischio oncologico nella popolazione. Il cancro continua a essere la seconda causa di morte in Europa e la prima tra gli over 65. Tuttavia, le evidenze scientifiche mostrano chiaramente che una prevenzione più mirata potrebbe ridurre i nuovi casi del 30-40% e migliorare la diagnosi precoce in almeno un ulteriore 40% dei pazienti. Da qui la necessità, secondo l’INT, di superare i limiti degli attuali programmi di screening oncologico, ancora troppo legati a modelli standardizzati basati su età, sesso o singoli comportamenti a rischio.

Un nuovo approccio alla prevenzione oncologica

Il Precision Prevention Programme nasce per portare nel campo della prevenzione oncologica gli strumenti della medicina di precisione, già ampiamente utilizzati nella diagnosi e nel trattamento. In particolare, il programma propone l’integrazione di dati multi-omici (genomici, epigenetici, proteomici, metabolomici) con informazioni cliniche e socio-demografiche, per definire con maggiore accuratezza i profili di rischio individuale. Le tecnologie di screening attualmente utilizzate per tumori come seno, colon-retto, cervice uterina, prostata e polmoni sono basate su strumenti nati oltre 30 anni fa – dalla mammografia al PAP test, dal PSA alla TAC. Questi approcci, sebbene efficaci, sono ormai insufficienti per affrontare la complessità dei fattori oncologici contemporanei. Secondo i ricercatori dell’INT, la prevenzione oncologica deve cambiare paradigma: non più focalizzarsi solo sull’identificazione dei fattori che causano il cancro, ma anche su quelli che ne impediscono lo sviluppo. Basti pensare che solo il 10-20% dei forti fumatori sviluppa un tumore ai polmoni nel corso della vita. Inoltre, dopo gli 80 anni, l’incidenza dei tumori tende sorprendentemente a stabilizzarsi o a diminuire, aprendo scenari ancora poco esplorati.

Ricerca, collaborazione e intelligenza artificiale

Il PPP si struttura su due direttrici principali:

  • un workshop interdisciplinare, che coinvolgerà medici, ricercatori, esperti di intelligenza artificiale, istituzioni e associazioni di pazienti, con l’obiettivo di identificare i bisogni reali e selezionare le tecnologie più efficaci;
  • un bando di ricerca competitivo, con un budget di circa 3 milioni di euro, aperto a enti pubblici e privati della Lombardia, e finalizzato alla realizzazione di un progetto quinquennale strutturato in Work Packages, valutato tramite peer review esterna.

Si tratta di un modello aperto e collaborativo, che vede l’INT come ente capofila, ma punta a coinvolgere attivamente tutto il sistema sanitario e scientifico del territorio. Tra i partner già confermati figurano la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano (LILT Milano) e la Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica della Regione Lombardia (FRRB).

L’oncologia del futuro è predittiva, non solo curativa

Con il Precision Prevention Programme, l’INT vuole rendere la prevenzione oncologica più efficace, equa e accessibile. Grazie all’uso combinato di intelligenza artificiale, big data e biologia molecolare, sarà possibile non solo anticipare l’insorgenza della malattia, ma anche risparmiare risorse sanitarie e ridurre l’impatto sociale ed economico del cancro. In un contesto in cui l’oncologia tende sempre più alla personalizzazione delle cure, anche la prevenzione deve evolversi in questa direzione. La sfida, oggi, non è solo curare meglio, ma non far ammalare. E per riuscirci, è necessario leggere la salute non più in modo standardizzato, ma attraverso la lente della precisione scientifica.

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