Oltre 70 mila posti di lavoro e 3,6 miliardi di investimenti confermano la leadership italiana nel settore hi-tech e manifatturiero
Nel 2023, l’industria farmaceutica italiana ha raggiunto un traguardo storico, con un valore di produzione che ha toccato i 52 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, quando la produzione era di 49 miliardi, e un notevole aumento del 60% rispetto a cinque anni fa. Il rapporto ‘Indicatori Farmaceutici’, presentato da Farmindustria durante la sua Assemblea annuale a Roma, testimonia la robusta crescita del settore.
“La nostra industria si conferma un settore hi-tech strategico per la nazione. La produzione ha raggiunto i 52 miliardi di euro nel 2023, con oltre 49 miliardi destinati all’export, nonostante le sfide rappresentate dall’aumento dei costi del 30% rispetto al 2021”, ha dichiarato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria.
Il comparto farmaceutico italiano include 284 imprese, di cui il 42% a capitale italiano e il 58% a capitale estero (con il 32% di provenienza europea e giapponese, e il 26% statunitense). Il settore impiega direttamente 70 mila persone, con ulteriori 236 mila occupati nei settori dell’indotto.
Gli investimenti nel 2023 per la produzione e la Ricerca & Sviluppo (R&S) ammontano a 3,6 miliardi di euro, suddivisi in 1,6 miliardi per la produzione e 2 miliardi per la R&S. Questa cifra rappresenta il 3,5% degli investimenti totali nei settori industriali (esclusi quelli nelle costruzioni), con un aumento dell’8,7% rispetto al 2022 e del 18,3% rispetto al 2018.
Il settore farmaceutico si distingue come il più competitivo tra quelli manifatturieri, con il più alto valore aggiunto per addetto, parametro che ne attesta la produttività superiore rispetto agli altri principali paesi europei. “Negli ultimi cinque anni, le domande di brevetto farmaceutico in Italia sono aumentate del 35%, superando il +23% registrato dai Big UE. Questo dato evidenzia la straordinaria accelerazione scientifica e tecnologica che stiamo vivendo”, ha aggiunto Cattani.
Questi risultati sottolineano il ruolo cruciale dell’industria farmaceutica italiana nel panorama internazionale, non solo per la capacità produttiva ma anche per l’innovazione e la competitività. La crescita degli investimenti in R&S e l’aumento delle esportazioni dimostrano come il settore stia contribuendo in modo significativo all’economia nazionale, offrendo anche nuove opportunità di sviluppo e occupazione.
In un contesto globale caratterizzato da incertezze economiche e sfide sanitarie, l’industria farmaceutica italiana continua a rappresentare un pilastro fondamentale, capace di adattarsi e prosperare. Il futuro del settore appare promettente, con ulteriori progressi scientifici e tecnologici all’orizzonte che potrebbero portare a nuove scoperte e miglioramenti nei trattamenti medici.
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