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Integrazione, continuità e tecnologia le parole-chiave del nuovo PNRR. Ecco cosa succederà in Campania

Alla Winter School 2022 di Napoli, le parole chiave sono state integrazione, continuità e tecnologia: integrazione tra le strutture ospedaliere e territoriali, garanzia sulla continuità delle cure e investimenti in tecnologia mediante l’acquisto di grandi apparecchiature all’avanguardia, investimenti in ristrutturazione di edilizia ospedaliera e digitalizzazione dei processi clinico-assistenziali.

Un approfondito intervento è stato fatto da Maurizio Di Mauro, Direttore Generale AORN Ospedali dei Colli che ha spiegato: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha spiegato Di Mauro – deve essere inteso come un progetto innovativo nel quale gli investimenti di cospicue risorse finanziarie, dedicate anche alla sanità, sono accompagnati da una serie di riforme indispensabili per superare le debolezze strutturali e le criticità, già sollevate dal DM n. 70 del 02.04.2015 ed ora ulteriormente evidenziate dalla crisi pandemica: disparità territoriali, scarsa integrazione tra servizi ospedalieri, servizi sociali e servizi territoriali.”

“Con il DM 70/2015 vi è stata un’importante riorganizzazione della rete ospedaliera ma non di quella territoriale a cui, a seguito dell’emergenza pandemica, il DL 34/2020 ha prestato attenzione attraverso misure urgenti in importanti interventi strutturali che rappresentano il punto di partenza per il PNRR”.

Ancor prima della pandemia da COVID19, l’orientamento di (ri)programmazione era fortemente sentito tra i policy maker del sistema. Ora però c’è l’occasione di accelerare il processo, in quanto sono emerse nuove opportunità e strategie, da prendere in considerazione per ridisegnare il quadro assistenziale del paese. Ci aspettano 5 anni nei quali dovremo implementare al meglio i progetti a vocazione sanitaria presenti nel PNRR – ha spiegato Ugo Trama, Responsabile Farmaceutica e Protesica della Regione Campania -. Entrando nel merito, i temi contenuti nella cosiddetta componente della missione 6, abbracciano a 360° il paziente, al fine di garantirgli un’assistenza completa in qualsiasi condizione di salute esso sia.

La ‘Nuova Sanità territoriale’ della Regione Campania prevede la costruzione di 169 Case di Comunità, 45 Ospedali di Comunità, 58 Centrali Operative Territoriali. Risulta quindi strategica la creazione di anelli di giunzione stabili sul territorio: l’obiettivo è passare dalla “cura” al “prendersi cura” secondo un approccio olistico, one Health”.

Il PNRR rappresenta dunque un’occasione per le Regioni di realizzare un nuovo modello assistenziale, omogeneo, capillare, interconnesso e più vicino ai bisogni dei cittadini garantendo loro velocità nell’assistenza e parità di accesso alle cure. Oltre alla realizzazione di Centrali Operative Territoriali (COT), che rappresentano un modello organizzativo innovativo e tecnologicamente avanzato per svolgere un’importante funzione di coordinamento tra servizi ed i professionisti coinvolti a vari livelli assistenziali nelle attività territoriali, sanitarie, socio-sanitarie ed ospedaliere, la vera innovazione introdotta dall’attuale Piano rispetto al DM 70/2015 consiste nella costruzione di Case della Comunità.

Tanto già si è fatto in Regione Campania con riferimento alla gestione dei pazienti fragili e nello specificoper i pazienti affetti da malattie rare con l’istituzione della Rete e del Centro di Coordinamento delle Malattie Rare della Regione Campania– ha proseguito Maurizio Di Mauro -.

Nell’ambito della riorganizzazione dell’assetto territoriale previsto dal Piano sarà indispensabile l’interconnessione tra i professionisti esperti presenti nei presidi della Rete delle Malattie Rare ed i responsabili del coordinamento delle Case di Comunità. Dovranno essere definiti specifici PDTA che prevedono il coinvolgimento delle Case di Comunità sia per la presa in carico dei pazienti (nuovi arruolamenti) sia nella definizione dei piani socio-sanitari ‘rari’”.

La Winter School di Napoli è stata organizzata da Motore Sanità, promossa e divulgata da Mondosanità e Dentro la Salute e realizzata con il contributo incondizionato di Gilead, Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, AlmavivA, Daiichi Sankyo, GSK, IBM, Sanofi, Angelini Pharma, Kyowa Kirin, Siemens Healthineers e Teva.

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