Si torna a parlare di ipercolesterolemia. I dati dicono che l’Emilia Romagna è una delle regioni italiane, con la Sardegna e il Molise, in cui si registrano le percentuali più alte nella popolazione, superando di gran lunga il valore limite. L’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO) ha suddiviso l’Italia in macro aree ed emerge che nell’area del nord, che comprende anche l’Emilia-Romagna, i livelli di colesterolo alto si riscontrano nel 35% degli uomini e nel 36% delle donne.
Si aggiunge un dato allarmante: nel 2021 si è registrato un calo di visite specialistiche del 17%, quasi 1 visita specialistica su 5 non è avvenuta. Conseguenze che fanno tremare: fuga dei cittadini verso la sanità privata o in molti casi nessuna prevenzione, con rischi per la salute maggiori e livelli di spesa più alti legati ad ospedalizzazioni o impianti di bypass coronarico.
Per approfondire il tema, Mondosanità ha intervistato Simone Pelloni, Componente IV Commissione Politiche per la Salute e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna.
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