In un rapporto allarmante proveniente dal Regno Unito, è stato identificato un aumento significativo dei casi di miocardite grave tra neonati e bambini, con una chiara associazione con le infezioni da enterovirus.
In un rapporto allarmante proveniente dal Regno Unito, è stato identificato un aumento significativo dei casi di miocardite grave tra neonati e bambini, con una chiara associazione con le infezioni da enterovirus. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha emesso un avviso in seguito alla scoperta che tra giugno 2022 e marzo 2023, 15 bambini di età fino a 28 giorni hanno presentato sintomi compatibili con la sepsi neonatale in Galles e nel sud-ovest dell’Inghilterra. Tragicamente, due di questi casi hanno provocato vittime, evidenziando la gravità della situazione.
Sebbene le infezioni da enterovirus non siano rare nei neonati e nei bambini piccoli, l’OMS ha sottolineato che l’aumento dei casi di miocardite grave associati all’infezione da enterovirus è molto insolito. Dei 15 casi segnalati, dieci sono stati documentati nel Galles meridionale, mentre i restanti cinque si sono verificati nel sud-ovest dell’Inghilterra. Otto dei casi hanno richiesto un trattamento di terapia intensiva e sono in corso ulteriori indagini per i restanti sei casi identificati attraverso una ricerca retrospettiva. La miocardite, caratterizzata da infiammazione del muscolo cardiaco, era una caratteristica comune tra tutti i pazienti viventi esaminati.
Il picco di incidenza dei casi si è verificato nel novembre 2022, con cinque casi segnalati, mentre casi sporadici sono stati registrati negli altri mesi. La gravità della situazione è evidente dal fatto che nello stesso ospedale che copre la regione del Galles meridionale, negli ultimi sei anni è stato identificato un solo caso simile. Questo forte aumento dei casi di miocardite grave è motivo di preoccupazione e richiede attenzione immediata.
È noto che gli enterovirus causano una serie di malattie infettive e sono responsabili di epidemie annuali. Sebbene in genere causino sintomi lievi, i neonati sono più suscettibili e tendono a manifestare manifestazioni più gravi dell’infezione rispetto ai bambini più grandi. La trasmissione del virus può avvenire attraverso varie vie, in particolare durante il periodo neonatale.
In risposta all’epidemia, l’OMS ha informato che il 28 febbraio 2023 i pediatri nella regione del Galles meridionale sono stati allertati dei casi e invitati a prendere in considerazione la miocardite nei neonati e nei bambini che presentano shock. Inoltre, è stato istituito un team di gestione degli incidenti a livello nazionale per esaminare le prove e determinare la risposta appropriata. Le indagini epidemiologiche sono in corso e gli operatori sanitari sono stati informati del cluster, sollecitati a testare i casi sospetti per gli enterovirus e ricordato di inviare campioni positivi al laboratorio nazionale di riferimento per ulteriori analisi.
Sulla base delle informazioni disponibili, l’OMS ha condotto una valutazione del rischio e ha concluso che il rischio per la salute pubblica è attualmente basso. Tuttavia, l’OMS ha sottolineato la necessità di vigilanza, poiché le infezioni da enterovirus spesso non vengono segnalate o non vengono diagnosticate, soprattutto perché i portatori possono essere asintomatici. La mancanza di infezione materna prima o durante il parto complica ulteriormente il rilevamento di gravi infezioni neonatali da enterovirus.
Al momento, non sono disponibili terapie antivirali o vaccini specifici per combattere le infezioni da enterovirus. Il trattamento si concentra principalmente sulla prevenzione delle complicanze, mentre le misure di controllo durante le epidemie enfatizzano le pratiche igieniche di base come il lavaggio delle mani e la disinfezione. In situazioni gravi può essere consigliabile la chiusura di asili nido e scuole per ridurre l’intensità della trasmissione.
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