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Tumori rari… non così rari

Con la consulenza di Paolo Pronzato, responsabile della Rete oncologica della regione Liguria, membro del Comitato scientifico di IoRaro, Associazione a supporto dei malati di tumori rari e delle loro famiglie.

Ogni giorno, in Italia, vengono diagnosticati all’incirca mille nuovi casi di tumore. La maggior parte di questi sono i cosiddetti big killer: tumore della mammella, dell’intestino, della prostata e del polmone. Il 20% di questi tumori, quantificabili in 200 nuovi casi al giorno, sono invece tumori che hanno una bassa incidenza. Significa che se ne osserva, per ogni tipo, meno di 5 casi ogni 100mila abitanti all’anno. Detto altrimenti: tutti assieme fanno il 20% dei tumori, però in realtà sono tanti tipi differenti di tumore a bassa incidenza. 

I Cancer Center

“La soluzione che ha individuato sia l’Unione Europea, sia nello specifico l’Italia, è che questi casi vengano riferiti a Centri che se ne occupano specificamente (i Cancer Center), perché per alcuni di essi bisogna avere maggiore attenzione dal punto di vista della diagnosi, della cura chirurgica e della disponibilità di farmaci particolari”, spiega Paolo Pronzato, responsabile della Rete oncologica della regione Liguria e membro del Comitato scientifico di IoRaro, Associazione a supporto dei malati di tumori rari e delle loro famiglie. “L’iniziativa che riguarda il nostro Paese è quella costituita dal coordinamento nazionale dei tumori rari che comprende sia i tumori rari dell’adulto, sia le neoplasie del sangue e i tumori del bambino e che è coordinato dall’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (AGENAS). È un’iniziativa che, una volta che saranno state completate tutte le valutazioni necessarie, sfocerà in un elenco di Centri, regione per regione, titolati a prendersi in carico questi pazienti. Questi Centri saranno auspicabilmente in rete, la rete nazionale dei tumori rari, e potranno comunicare anche utilizzando la telepatologia e la teleradiologia con Centri di valore nazionale, che potranno fornire delle consulenze per via telematica”. 

Colpiscono di più gli anziani

I tumori sono soprattutto una patologia dell’età anziana e, progressivamente, la distribuzione anagrafica della popolazione sta cambiando perché sta invecchiando. Globalmente si osserva quindi un numero maggiore di casi, soprattutto legato alla crescita dei tumori tra le persone anziane. In più c’è un problema reale legato agli anni del Covid, che hanno rallentato gli screening (che riguardano però i tumori ad elevata incidenza) e l’attenzione della diagnosi precoce, dal momento che era rischioso accedere agli ospedali per le procedure diagnostiche, a causa della elevata circolazione del virus. Ancora oggi ne stiamo subendo le conseguenze.

La diagnosi precoce salva la vita

“Non si può abbassare la guardia sulla prevenzione dei tumori, anche per un motivo molto importante: al giorno d’oggi le persone potrebbero essere fuorviate dai tanti successi riportati dalla scienza in tema di cure dei tumori”, mette in guardia Pronzato. “Però attenzione: i tumori (rari e non rari), pur con le nuove terapie, si riescono a curare solamente se vengono diagnosticati in fase precoce, quando cioè non hanno dato metastasi. Per quanto riguarda le cause, infine, alcune riguardano gli stili di vita. È indubbio che avere un’alimentazione sana, evitare il fumo di sigaretta e fare attività fisica sono molto importanti nella prevenzione. Lo ha ribadito anche la Commissione dell’Unione Europea che ha pubblicato, proprio a gennaio di quest’anno, i nuovi standard di prevenzione dei tumori”.

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