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La salute in Piemonte: una filiera tra nuove sfide e innovazione

I vertici della Sanità al convegno con Vignale. Cirio annuncia l’accordo con i medici di base: “Assistenza dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7”

Medicina d’urgenza e assistenza domiciliare, gestione dei pazienti cronici e razionalizzazione delle risorse. E poi il rapporto tra pubblico e privato in un sistema della Sanità che, soltanto in Piemonte, registra un fatturato di 5,3 miliardi e dà lavoro a oltre 200.000 persone, quasi 4 volte di più del settore automotive. Questi e molti altri temi sono stati al centro del convegno “La filiera della salute: una priorità per il Piemonte”, tenutosi ieri sera nell’elegante cornice dell’hotel Principi di Piemonte di Torino. 

Cirio: “Assistenza territoriale dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7”

All’evento è intervenuto anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, che, accanto al candidato della sua lista civica, Gian Luca Vignale, ha annunciato l’accordo stretto nel tardo pomeriggio con i medici di medicina generale. «Un accordo – ha sottolineato il governatore – che non veniva rinnovato dal 2006 e che oggi ha ottenuto il via libera da tutte le sigle, permettendoci di mettere il primo tassello concreto della medicina territoriale nella nostra Regione, che grazie ai medici di base e alla guardia medica, sarà garantita dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7».

Moderato da Beppe Fossati, direttore di TorinoCronaca, il convegno ha visto la partecipazione di figure di spicco del settore sanitario. Con la platea della Sala delle Feste del noto Hotel 5 stelle gremita di direttori delle Asl, vertici delle cliniche private, numerosi stakeholder e realtà del settore, tra cui Motore Sanità.

L’importanza della filiera sanitaria

Il punto di partenza della riflessione sono stati i dati sulla sanità piemontese forniti da Ires. Michele Rosboch, presidente dell’Istituto di ricerche economico sociali del Piemonte, ha aperto i lavori evidenziando, attraverso i dati, la centralità della filiera sanitaria, che in Piemonte, dove la spesa pubblica è di 9,28 miliardi di €, genera un fatturato di 5,3 miliardi di euro e impiega circa 158mila addetti nel solo settore privato che, uniti agli oltre 56mila dipendenti pubblici, superano di gran lunga quelli della filiera automobilistica che, nel 2022, contava 56.800 lavoratori. «Serve collaborazione tra diversi settori e attori», ha sottolineato Rosboch, invitando a considerare i servizi sanitari come una filiera integrata in cui «nuove pratiche e innovazioni tecnologiche possono essere messe utilmente a fattore comune». 

Il modello Dirmei: un esempio da replicare

Gian Luca Vignale, candidato alle elezioni regionali nella lista civica Cirio Presidente, ha elogiato il modello Dirmei utilizzato durante la pandemia. «Ha funzionato bene perché c’era una filiera forte di comando chiara, che metteva intorno a un tavolo tutti i soggetti chiamati ad agire», ha spiegato, suggerendo di mantenere e replicare questo modello per affrontare le sfide future. Sfide che vanno affrontate considerando il settore come una filiera. «Occuparsi di Sanità significa ragionare sulla qualità delle cure e sui servizi territoriali, ma anche riflettere su un settore economico fondamentale per il Piemonte, che può e deve diventare un territorio ancor più attrattivo per gli investimenti su salute, ricerca e sviluppo».

La sfida del Pronto Soccorso

Adriana Boccuzzi, primaria di medicina d’urgenza all’ospedale San Luigi, ha spiegato che i passaggi in pronto soccorso (il “nodo centrale dell’ospedale”) stanno aumentando. «Il Piemonte è una delle regioni con il più alto numero di accessi», ha sottolineato, richiamando l’attenzione sulla necessità di concentrare nei “Pronto” le attività che competono alla medicina d’urgenza e non altre. Proseguendo sulla strada intrapresa negli ultimi anni, «con l’impegno reale che c’è stato in Piemonte nel lavorare sui piani di gestione del sovraffollamento, con una attenzione puntuale rispetto a quel che succede».

La proposta di Perla (Aiop): «Creiamo strutture svuota-Pronto Soccorso».

Giancarlo Perla, presidente Aiop, ha insistito sulla sostenibilità del sistema. «Non serve soltanto aumentare gli investimenti, ma razionalizzarne l’utilizzo verso un obiettivo», ha affermato, proponendo un approccio più strategico alla gestione delle risorse, per poi affrontare il tema di un Pronto Soccorso da affidare ai privati a Torino, previsto nel programma elettorale della coalizione di Cirio. Con una proposta: «Creiamo delle strutture svuota-pronto soccorso. Dando risposte diverse alle persone che occupano il pronto soccorso in maniera inappropriata. Servono strutture specializzate che possano assolvere il ruolo della continuità di cura, dopo la stabilizzazione che avviene in Pronto». 

L’assistenza domiciliare e la solitudine degli anziani

Con l’invecchiamento della popolazione, cresce l’importanza dell’assistenza domiciliare. Antonino Cotroneo, direttore del dipartimento di geriatria Asl Città di Torino, ha espresso preoccupazione per la solitudine degli anziani a domicilio e l’aumento delle fragilità cognitive. «Manca il substrato domiciliare di gestione dei pazienti», ha avvertito, sottolineando l’importanza di un lavoro in sinergia che individui per ciascun paziente il percorso più appropriato.

Razionalizzazione delle risorse e innovazione organizzativa

Fabiano Zanchi, direttore delle professioni sanitarie, ha suggerito una migliore razionalizzazione delle professioni attraverso nuovi modelli organizzativi. Che magari, facendo i conti con la carenza di infermieri, puntino anche sugli Oss, “magari con una “s” in più”, rimandando alla figura dei Super Oss già istituiti da altre Regioni. Anche Amedeo Prevete, presidente di Uneba Piemonte, ha parlato di “setting di risposte” necessarie per l’assistenza socio-sanitaria nell’ambito di una filiera più ampia.

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