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La paura di diventare genitori: la sfida della natalità in Italia

Risultati e proposte della ricerca ‘Per una primavera demografica’ della Fondazione Magna Carta

In Italia, quasi un giovane su tre mostra una chiara esitazione di fronte alla decisione di diventare genitore, spinto dalla mancanza di una rete di sicurezza collettiva che allevi le preoccupazioni legate alla responsabilità familiare. Questo è uno dei principali risultati emersi dalla ricerca condotta dalla Fondazione Magna Carta, denominata “Per una Primavera Demografica”, che ha analizzato le cause profonde della bassa natalità in Italia e ha avanzato una serie di proposte per invertire questo trend negativo. I risultati dello studio sono stati presentati a Roma, alla presenza della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella; della Sottosegretaria all’economia e alle finanze, Lucia Albano; e del Commissario straordinario Sisma 2016, Guido Castelli. Questo studio segna un passo fondamentale verso la creazione di un Osservatorio sulla crisi demografica da parte della Fondazione Magna Carta, che intende continuare a esplorare e comprendere le dinamiche che influenzano la natalità, coinvolgendo attivamente tutti i principali attori del settore.

Dichiarazioni ministeriali sulla natalità in Italia

La Ministra Eugenia Roccella, ha enfatizzato l’importanza cruciale di mettere al centro il tema della natalità in Italia. Affermando che affrontare la questione demografica non riguarda solo l’aspetto economico e sociale, ma anche quello ambientale, Roccella ha evidenziato che il governo ha dimostrato questo impegno non solo attraverso l’istituzione del primo ministero dedicato alla demografia, ma anche con investimenti significativi in interventi e risorse, promuovendo un nuovo clima culturale. La ministra ha sottolineato poi che la denatalità ha radici sia materiali che immateriali, rimarcando l’importanza di integrare entrambi gli aspetti per raggiungere l’obiettivo comune di creare una società in cui avere figli sia non solo un’opportunità, ma anche un elemento positivo non penalizzante. In questo contesto, Roccella ha indicato il ruolo essenziale del welfare aziendale e della collaborazione tra settore pubblico e privato, mettendo in luce che questi strumenti non solo supportano le famiglie nei loro percorsi genitoriali, ma contribuiscono anche a promuovere una cultura d’impresa orientata al futuro.

Struttura e metodologia della ricerca

Il campione di 1.072 partecipanti è stato suddiviso tra giovani (17-28 anni) e adulti (oltre i 29 anni), con l’inclusione di categorie specifiche come insegnanti, operatori sanitari e psicologi. In collaborazione con JOINTLY, Engineering, WellMakers by BNP-Paribas e Prysmian Group, che rappresentano oltre 30.000 dipendenti con quasi 900 sedi operative in Italia, la ricerca ha esplorato il ruolo del welfare aziendale nel supporto alla natalità.

Cause e ostacoli alla natalità

Le motivazioni principali per cui i giovani rinunciano alla genitorialità includono l’incertezza economica e le limitazioni nella carriera e nel tempo personale. Le preoccupazioni economiche sono particolarmente rilevanti, con un punteggio di 9 su 10 tra gli adulti e 6 su 10 tra i giovani. Le sfide legate alla carriera e alla gestione del tempo influenzano entrambi i gruppi, indicando un conflitto tra aspirazioni personali e desiderio di genitorialità. Le donne adulte mostrano anche una maggiore preoccupazione per la gravidanza, valutata con 7,5 su 10, e per i potenziali problemi di salute correlati.

Contributo del welfare aziendale

La seconda parte della ricerca ha esplorato le buone pratiche di welfare aziendale volte a sostenere la genitorialità. Iniziative come lo smart working, i programmi di assistenza all’infanzia e le politiche di conciliazione hanno ricevuto valutazioni elevate per efficacia da parte delle aziende intervistate.

Proposte della Fondazione Magna Carta

La Fondazione Magna Carta propone una serie di misure per sostenere la natalità, inclusi asili nido diffusi, voucher baby-sitter, e incentivi fiscali per le aziende che investono nel supporto alla conciliazione famiglia-lavoro. L’obiettivo è creare un partenariato più stretto tra pubblico e privato per affrontare le sfide demografiche con soluzioni innovative.

Conclusioni

La ricerca evidenzia la necessità di politiche a lungo termine che combinino efficacemente le risorse pubbliche e private per sostenere giovani e famiglie nella scelta di diventare genitori. Questo approccio integrato potrebbe contribuire a ridurre le paure e le resistenze attuali, creando un ambiente più favorevole alla natalità in Italia.

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