L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha svelato il suo primo programma di ricerca globale, delineando 40 priorità di ricerca cruciali per combattere la resistenza antimicrobica (AMR). Questo programma completo mira a guidare scienziati e ricercatori di tutto il mondo nell’affrontare le sfide urgenti per la salute umana poste da batteri resistenti ai farmaci, funghi e Mycobacterium tuberculosis.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha svelato il suo primo programma di ricerca globale, delineando 40 priorità di ricerca cruciali per combattere la resistenza antimicrobica (AMR). Questo programma completo mira a guidare scienziati e ricercatori di tutto il mondo nell’affrontare le sfide urgenti per la salute umana poste da batteri resistenti ai farmaci, funghi e Mycobacterium tuberculosis. I temi di ricerca devono essere affrontati entro il 2030, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
L’Agenda di ricerca globale dell’OMS per la resistenza antimicrobica nella salute umana comprende un’ampia gamma di aree, tra cui l’epidemiologia, l’onere e i driver della resistenza antimicrobica. Si concentra anche su strategie specifiche per il contesto e convenienti per prevenire le infezioni e l’emergere di resistenza. L’ordine del giorno evidenzia la necessità di nuovi test diagnostici, migliori regimi terapeutici, metodi efficaci di raccolta dei dati e traduzione dei risultati della ricerca in politiche. Inoltre, sottolinea l’importanza di attuare gli interventi attuali in modo più efficiente, in particolare in contesti con risorse limitate. Le prove generate attraverso questi sforzi di ricerca informeranno le politiche e gli interventi per rafforzare la risposta globale alla resistenza antimicrobica, con particolare attenzione ai paesi a basso e medio reddito.
Il dott. Hanan Balkhy, vicedirettore generale dell’OMS per l’AMR, ha sottolineato l’urgenza di affrontare l’AMR come una sfida critica per la salute pubblica e l’economia. Ha evidenziato l’agenda di ricerca come uno strumento vitale per ricercatori e finanziatori, consentendo loro di dare priorità alle domande chiave della ricerca e generare prove in modo tempestivo ed efficiente per informare le decisioni politiche. La dott.ssa Silvia Bertagnolo, capo unità della divisione AMR dell’OMS, ha sottolineato che l’agenda di ricerca fornisce a ricercatori e finanziatori una guida essenziale per combattere efficacemente la resistenza antimicrobica.
Lo sviluppo dell’agenda di ricerca ha comportato un’ampia revisione di oltre 3.000 documenti pertinenti pubblicati nell’ultimo decennio. Da questa revisione sono state identificate circa 2.000 domande senza risposta o lacune di conoscenza. Questi sono stati ulteriormente consolidati e prioritari da un ampio gruppo di esperti di resistenza antimicrobica, che hanno portato all’identificazione dei 40 argomenti di ricerca più critici. Un rapporto di sintesi contenente le priorità di ricerca è disponibile per riferimento.
La resistenza antimicrobica rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica globale, poiché batteri, virus, funghi e parassiti si evolvono nel tempo e diventano resistenti ai farmaci antimicrobici. Questa resistenza rende le infezioni più difficili da trattare e aumenta il rischio di diffusione della malattia, malattie gravi e morte. Solo nel 2019, la resistenza antimicrobica è stata associata a quasi 5 milioni di decessi in tutto il mondo. Inoltre, la resistenza antimicrobica ha profonde implicazioni per l’economia globale, incidendo sul commercio internazionale, sui sistemi sanitari e sulla produttività. Se non viene intrapresa alcuna azione, l’AMR potrebbe costare all’economia mondiale l’allarmante cifra di 100 trilioni di dollari entro il 2050.
La pubblicazione dell’Agenda globale di ricerca dell’OMS per la resistenza antimicrobica rappresenta un passo avanti cruciale nella lotta contro la resistenza antimicrobica. Fornendo priorità chiare a ricercatori e finanziatori, fornisce loro gli strumenti necessari per combattere efficacemente questa urgente minaccia per la salute globale. Con sforzi collaborativi e ricerche mirate, c’è speranza di preservare gli antimicrobici, salvare vite umane e salvaguardare il benessere delle comunità in tutto il mondo.
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