Intervista a Massimo Mana, Presidente Federfarma Regione Piemonte
Nel contesto piemontese, caratterizzato da una popolazione di circa 700.000 persone che soffrono di patologie dolorose croniche come l’artrosi del ginocchio, dell’anca e della spalla, discopatie, stenosi midollari e fibromialgie, emerge un quadro preoccupante sia per l’impatto sulla qualità della vita dei pazienti, sia per l’onere economico, stimato in 2,16 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi di costi indiretti.
Questi temi sono stati al centro del convegno “Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione: fattori chiave nella gestione del dolore cronico – Regione Piemonte”, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Angelini Pharma.
Massimo Mana, Presidente di Federfarma Piemonte, ha evidenziato la criticità dell’appropriatezza prescrittiva: “Il problema delle dimissioni ospedaliere senza una ricetta adeguata è enorme. I pazienti vengono dimessi con un modulo firmato digitalmente, che purtroppo su carta non ha alcun valore legale, poiché può essere facilmente fotocopiato. Questo lascia i cittadini senza farmaci necessari fino al lunedì successivo, quando finalmente possono consultare un medico. Ciò è inaccettabile, specialmente per chi soffre di dolore cronico. Anche se i farmacisti possono fornire antinfiammatori di libera vendita, non possono farlo con gli stupefacenti, aggravando il problema”.
Mana ha poi sottolineato l’importanza di rivedere le norme sulla prescrizione del paracetamolo: “Il paracetamolo dovrebbe essere il farmaco di elezione per il dolore lieve o moderato, ma è l’unico antinfiammatorio non prescrivibile se non in associazione con stupefacenti. È essenziale che a livello nazionale si consideri una formulazione di paracetamolo mutuabile, soprattutto per i pazienti anziani che hanno bisogno di sollievo dal dolore cronico”.
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