Le regioni del Sud sono sulla buona strada per il miglior utilizzo di questi farmaci
Biosimilari (medicinali biologici altamente simili a uno già approvato di cui è scaduto il brevetto): operatori e pazienti si sono riuniti nelle settimane scorse a Catanzaro per mettere a fuoco le soluzioni concrete a garanzia dell’equità e dell’accesso sostenibile alle cure in un convegno promosso da Motore Sanità.
I farmaci biosimilari rappresentano una grande opportunità per la sostenibilità dei sistemi sanitari a livello mondiale. Attraverso il loro impiego, nel rispetto delle attuali normative Internazionali e Nazionali è opinione comune che si possa consentire il trattamento attraverso cure consolidate nel tempo dai dati real world, efficaci, sicure, per un numero maggiore di pazienti, garantendo più salute a parità di risorse. Non c’è dubbio che i farmaci biologici rappresentano la nuova frontiera della ricerca e una concreta speranza di cura per patologie gravi come il cancro.
“Un confronto fondamentale su un tema cruciale per la sostenibilità del Servizio sanitario, in particolare nelle regioni del Sud – ha spiegato in questa breve intervista che ha rilasciato Vittoria Borzumati dirigente farmacista presso la Asp di Reggio Calabria e della Regione Calabria – che hanno necessità di trovare strade per ottimizzare l’uso di risorse limitate nella prospettiva di condivisione di esempi di buone pratiche. Un confronto utile sulla tematica dei biosimilari rispetto al ruolo di tutti gli attori coinvolti nella dinamica che mira all’ottenimento dei risultati della cura e del contenimento dei costi mettendo a confronto la Regione e i prescrittori oltre che i colleghi che lavorano con le aziende sanitarie locali mettendo a fuoco le possibili risorse utilizzabili. Su questo fronte rispetto al passato sono stati compiuti significativi passi avanti nel senso del miglioramento delle performance. Dobbiamo continuare su questa strada”.
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