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Farmaci innovativi, Friuli Venezia Giulia in pole position: 55 giorni per l’acquisto

Dopo l’approvazione da parte dell’Aifa e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’amministrazione impiega solamente 55 giorni per procurare e mettere a disposizione i farmaci.

La Regione Friuli Venezia Giulia è riuscita a stabilire un record di efficienza nel processo di acquisto dei farmaci innovativi. Dopo l’approvazione da parte dell’Aifa e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’amministrazione impiega solamente 55 giorni per procurare e mettere a disposizione i farmaci. Questo tempo da primato è stato messo a confronto con quello della Sicilia, che si posiziona al secondo posto con 81 giorni. Molto più lunga è invece la procedura nel Lazio, dove occorrono 161 giorni, o in Lombardia dove sarebbero addirittura 244 i giorni necessari per arrivare al traguardo.

I dati sono stati presentati durante un incontro dal titolo “Il modello di accesso all’innovazione terapeutica Regione FVG” organizzato dall’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità. All’incontro erano presenti la presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Anna Maria Parente, insieme ai consiglieri regionali Carlo Bolzonello, direttore della III Commissione Sanità, e Furio Honsell, vicepresidente della V Commissione Affari Istituzionali. Tra i relatori erano presenti anche Laura Mattioni, direttrice della Farmacia Centrale dell’Azienda Regionale Coordinamento della Salute di Udine, Joseph Polimeni, direttore generale dell’Arcs FVG, e Maurizio Scarpa, direttore del Centro Coordinamento Regionale Malattie Rare Friuli AOU Udine.

Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, ha introdotto i lavori definendo il Friuli Venezia Giulia come un “benchmark nazionale” per la sua capacità di accogliere e fornire un rapido accesso all’innovazione, riducendo i tempi di ogni passaggio del processo di acquisizione dei farmaci. Anche Mattioni ha condiviso questa opinione, sostenendo che rallentare l’acquisto dei farmaci innovativi non riduce le spese, ma è etico garantire l’accesso rapido alle nuove terapie a tutti i pazienti. Bisogna dare ai clinici e ai pazienti la possibilità di prescrivere questi farmaci.

La senatrice Parente ha ricordato che da almeno dieci anni il legislatore sta aiutando le regioni ad accedere ai farmaci innovativi, ma vi sono ancora differenze significative tra una regione e l’altra. Come afferma Parente, queste differenze aumentano man mano che si ritarda l’accesso al farmaco e questa è una situazione che va evitata. L’obiettivo dovrebbe essere quello di considerare queste terapie come un investimento anziché come una spesa, ma ciò non è ancora stato raggiunto in Parlamento.

Joseph Polimeni, direttore generale dell’Arcs FVG, ha sottolineato che l’accesso ai farmaci innovativi non può essere così disuguale in Italia e che non possono esistere regioni di serie A e regioni di serie B. Polimeni ha ricordato che attualmente si sta assistendo a un cambio di paradigma, in cui arriveranno presto terapie estremamente innovative.

Maurizio Scarpa, direttore del centro coordinamento regionale Malattie Rare Friuli AOU Udine e coordinatore Metabern – European Reference Network For Rare Hereditary Metabolic, ha sottolineato che le malattie rare sono un banco di prova sotto il punto di vista organizzativo. Queste malattie colpiscono il 5% della popolazione mondiale e una persona su 18 è affetta da una malattia rara. È quindi fondamentale che i medici siano aggiornati, in particolare i giovani che devono interfacciarsi con nuove tecnologie come intelligenza artificiale, digitalizzazione e diagnostica a distanza.

Dunque, la Regione Friuli Venezia Giulia ha dimostrato la propria capacità di amministrare nel migliore dei modi la procedura di acquisto dei farmaci innovativi, in modo che tutti possano beneficiare delle nuove terapie senza inutili lungaggini.to

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