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Emergenza morbillo nel Lazio: aumento dei casi tra i 30enni, l’allarme dei medici

Il morbillo colpisce una nuova fascia di età nel Lazio, con un aumento dei casi tra i 30enni. I medici lanciano l’allarme e sottolineano l’importanza della vaccinazione per prevenire complicazioni gravi


Il Lazio è attualmente teatro di un allarme sanitario inaspettato, poiché i casi di morbillo stanno emergendo in una fascia di età solitamente meno colpita dalla malattia. Un recente avvertimento del Servizio regionale di sorveglianza (Seresmi) ha sollevato preoccupazioni tra i medici di famiglia e ha portato a un appello per la vaccinazione immediata.

Il segretario della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) Roma e provincia, Pierluigi Bartoletti, ha dichiarato: “C’è un allarme negli adulti, rivediamo casi nei giovani, 30enni non vaccinati, e personalmente è una situazione a cui noi medici di famiglia non assistevamo da decenni.” Il morbillo, una malattia che era spesso considerata un problema riservato all’infanzia, sembra ora colpire una fascia di età più ampia, causando preoccupazioni significative.

La malattia virale, caratterizzata da febbre elevata e rash cutaneo, può portare a complicanze gravi come polmonite ed encefalite, come sottolineato dai medici di famiglia. Bartoletti ha anche evidenziato la mancanza di cure specifiche per il morbillo, sottolineando l’importanza della prevenzione attraverso la vaccinazione.

“Il morbillo è una malattia che non va sottovalutata perché è un virus ‘cattivo’ che porta febbre alta e l’enatema, un rush cutaneo nelle mucose nella faringe, poi arriva l’esantema con le bolle”, ha avvertito Bartoletti. “Quello che consigliamo ai nostri assistiti è di verificare se si è fatta la vaccinazione anti-morbillo e nel caso negativo di farla.”

Il direttore scientifico della Società italiana di Malattie infettive e tropicali, Massimo Andreoni, ha sottolineato l’importanza della vaccinazione come unica arma efficace contro il morbillo. Ha ricordato che un aumento dei casi è già stato registrato nel 2017 in seguito a una riduzione delle vaccinazioni, causando anche decessi. Andreoni ha evidenziato la contagiosità estrema del morbillo, con un caso che può generare fino a 16 nuovi casi.

“Non è una malattia che va sottovalutata, ha una mortalità di 1 su 1.000 ma è estremamente contagiosa per la sua diffusione per via aerea, un caso ne genera 16 molto più del primo Sars-CoV-2,” ha dichiarato Andreoni. “L’unica arma è il vaccino perché non ci sono farmaci efficaci.”

Il ministero della Salute ha sottolineato che una volta contratta l’infezione, possono essere trattati solo i sintomi, ma circa il 30% di tutti i casi presenta complicanze come otite, polmonite, encefalite, e persino morte. Il vaccino anti-morbillo viene somministrato al 13° mese di vita con un richiamo a 5-6 anni, ma Andreoni ha chiarito che chiunque non lo abbia ancora fatto può farlo presso la propria ASL.

In conclusione, di fronte a questo allarme morbillo nel Lazio, la comunità è fortemente incoraggiata a verificare lo stato vaccinale e adottare misure preventive, ricorrendo alla vaccinazione per proteggere sé stessi e la comunità da questa malattia altamente contagiosa e potenzialmente pericolosa.

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