Esperti e Parlamentari si uniscono per affrontare la sfida delle patologie cardiache, con un focus su prevenzione e innovazione
Le malattie cardiovascolari rappresentano una sfida cruciale per il sistema sanitario italiano, con un impatto significativo sulla salute e sull’economia del paese. Secondo dati recenti, nel 2021 hanno causato oltre 216.000 morti in Italia, corrispondenti al 31% dei decessi totali. Questo allarmante scenario è stato al centro di un vivace dibattito parlamentare, evidenziando l’urgenza di un Piano nazionale dedicato a queste patologie, simile a quelli adottati in altri paesi europei.
Esperti intervenuti all’evento “Cardiovascular Health for All – Quali prospettive per l’Italia”, promosso da Meridiano Cardio in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare per le malattie cardio, cerebro e vascolari, hanno sottolineato la necessità di un approccio integrato per migliorare la gestione di queste patologie e i risultati di salute dei pazienti. Un piano nazionale dovrebbe garantire una visione condivisa tra gli attori coinvolti e intervenire su ambiti prioritari come la prevenzione, l’accesso all’innovazione tecnologica e farmacologica, la continuità delle cure e il coinvolgimento attivo dei pazienti.
La raccolta e l’analisi di dati e indicatori sono fondamentali per valutare l’efficacia delle azioni messe in atto e orientare le decisioni future. Agenas e il Ministero della Salute hanno sviluppato numerosi indicatori relativi alle malattie cardiovascolari, ma c’è ancora spazio per migliorare la loro copertura e rilevanza, specialmente nell’ambito della diagnosi precoce, dell’aderenza terapeutica e della telemedicina.
In particolare, l’attenzione si è concentrata sull’ambito cardiologico, dove è stata evidenziata la necessità di aggiornare gli indicatori per riflettere le nuove tecniche mini-invasive, come la Tavi e le clip mitraliche, che stanno diventando sempre più diffuse e influenzano gli esiti delle procedure. Monitorare accuratamente questi interventi è cruciale per garantire risultati omogenei e di alta qualità in tutto il territorio nazionale.
Allo stesso tempo, è stato sottolineato l’importanza di focalizzarsi sulla gestione post-infarto e dello scompenso cardiaco, attraverso programmi di riabilitazione cardiaca e l’ottimizzazione dell’uso dei trattamenti farmacologici raccomandati. Inoltre, è essenziale ampliare l’utilizzo della telemedicina per migliorare l’accesso alle cure e la gestione a lungo termine dei pazienti.
Il presidente della Società Italiana di Cardiologia, Pasquale Perrone Filardi, ha ribadito l’importanza di sviluppare indicatori misurabili per screening cardiologici, semplificazione delle terapie e utilizzo della telemedicina, al fine di migliorare la gestione dei pazienti e contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
In conclusione, affrontare le malattie cardiovascolari richiede un impegno congiunto e una strategia integrata che coinvolga tutte le parti interessate. Solo attraverso interventi mirati e un monitoraggio efficace sarà possibile ridurre l’incidenza di queste patologie e migliorare la salute cardiovascolare della popolazione italiana.
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